Mancano poche ore ai primi scrutini per eleggere il nuovo presidente della Repubblica e in televisione, sui giornali e nelle radio impazza il totonomi. Da Veltroni ad Amato, da Prodi a Casini, ma se il nuovo presidente fosse, per la prima volta, una donna?
Ecco una lista delle possibili nuove inquiline del colle più alto:

Anna FINOCCHIARO – Già ministro per le Pari Opportunità durante il governo Prodi e capogruppo al Senato del PD nella precedente legislatura, la 60enne siciliana era tra le favorite anche un anno e mezzo fa. Capace di mettere d’accordo la minoranza del suo partito e buona parte di Forza Italia, oggi sembrerebbe il nome più caldo. Potrebbe pagare le ombre sul marito (Melchiorre Fidelbo, accusato di truffa e abuso d’ufficio dal tribunale di Catania) e la famigerata spesa all’Ikea.

Laura BOLDRINI – Presidente della Camera in carica, terza donna dopo Nilde Iotti ed Irene Pivetti, ha ricoperto l’incarico di portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati per quasi un quinquennio prima di essere eletta in Parlamento con SEL. Classe ’61, la Boldrini potrebbe essere eletta in caso di accordo (poco probabile) tra M5S e Pd. “Se le donne possono dirigere il Cern, allora possono salire anche al Quirinale” rispose qualche settimana fa. Noi ci speriamo…

Roberta PINOTTI – Genovese di 54 anni, Roberta Pinotti piace sia a Renzi sia a Napolitano, ma secondo indiscrezioni il vero sponsor sarebbe l’insospettabile presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi. Ministro della Difesa in carica con il pallino della forma fisica, la Pinotti, oltre a mettere d’accordo il premier e Silvio Berlusconi, sarebbe gradita anche alla minoranza interna del Partito Democratico. In costante ascesa nelle settimane passate, sembra essere passata leggermente di moda.

Linda LANZILLOTTA – Vicepresidente del Senato per Scelta Civica, Linda Lanzillota nei giorni scorsi è stata candidata da Pietro Ichino. Sessantaseienne di Cassano all’Ionio, potrebbe essere l’outsider che Renzi e Berlusconi vanno cercando. Sulla carta una delle papabili, potrebbe però bruciarsi se partisse come candidata di bandiera del partitino dell’ex premier Monti.

Paola SEVERINO – Assieme all’ex ministro Patroni Griffi ha redatto la “legge Severino” sull’incandidabilità e il divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze di condanna: ergo, servirebbe un miracolo per raccogliere i voti da Forza Italia. Prima donna a ricoprire la carica di ministro della Giustizia, molto probabilmente non sarà la prima ad arrivare al Colle.

Barbara SPINELLI
– Figlia di Altiero Spinelli e Ursula Hirschmann, è una delle menti più illuminate del panorama giornalistico italiano. A favore della sua candidatura, mai avanzata da nessun partito ufficialmente, nei mesi scorsi sono comparsi siti e pagine Facebook. Per ora non è seriamente presa in considerazione, ma se si dovesse andare per le lunghe…

Marta CARTABIA – Vicepresidente della Corte costituzionale, Marta Cartabia, classe ’63, è la vera candidata di Giorgio Napolitano. Il profilo basso e le poche indiscrezioni sul suo conto potrebbero risultare decisive se la partita per il Quirinale non si dovesse risolvere in tempi brevi.

Poche possibilità, invece, per Rosy Bindi, Dacia Maraini, Fiorella Kostoris, Livia Pomodoro ed Elena Cattaneo. Gradita (più o meno a tutti) era Emma Bonino, ma le problematiche condizioni di salute ne hanno pregiudicato la scalata.

JM