Nonostante gli italiani si dividano tra coloro che amano il mare e coloro che, invece, scelgono la montagna come meta per le vacanze, è praticamente evidente che si tratta di una battaglia impari, vinta senza ombra di dubbio dal mare.

Perché questo non ci stupisce? Perché, pur consapevoli della bellezza della montagna, si finisce sempre per preferire il mare?
Il suo fascino è innegabile, ma non si tratta solo di questo. Mare fa rima con estate, perché nelle altre stagioni dell’anno lo si può ammirare da lontano, ma non godere appieno, a meno che non si indossi una spessa muta da sub.

La sensazione dei piedi nella sabbia, il primo giorno di vacanza dopo un anno di lavoro, rimane, nel nostro immaginario, una di quelle più piacevoli ed emozionanti, e niente può cambiare ciò.
Per non parlare del primo tuffo, che rimette in circolazione il sangue e ci rivitalizza, eliminando in un soffio il grigiore dei mesi freddi.

L’estate, inoltre, è la stagione della libertà, quella che ci vede più disinibiti e “spogliati” e questo è possibile specialmente in spiaggia, dove indossare il costume non è un reato, ma soprattutto lo possono portare tutti, indipendentemente dalla stazza. In montagna, questo certo non accade!

L’abbronzatura, inoltre, ci rende più belli ed attraenti, nasconde temporaneamente i difetti e, quindi, ci fa sentire più sicuri di noi e delle nostre qualità, cosa non da poco. Conseguenza di ciò è una leggerezza che in città non abbiamo, ma che al mare ci permette di truccarci di meno, dimenticare di usare il phon ed evitare di soffrire su improbabili trampoli che ci ostiniamo a chiamare scarpe.

Sono queste le caratteristiche che ci spingono ad amare tanto il mare, ed è così da sempre. Perché, dunque, rinunciarci?

Vera MORETTI