Sono poche le cose che ci rassicurano in questo momento storico, e  sono le cose che non cambiano, i nostri pilastri di certezza, un po’ come il panettone a Natale e Vincenzo Mollica dalla galleria dell’Ariston che dà il via al Festival di Sanremo durante il collegamento con il telegiornale di Rai Uno.

Ebbene anche ieri sera il Vincenzone nazionale non si è sottratto al collegamento e, in compagnia dei tre presentatori ha lanciato la 69 edizione del Festival della Canzone italiana dove, ad essere onesti protagonisti sono tutti fuorché la canzone.

L’inizio roboante sulle note di Voglio andar via (bene ma non benissimo se già se ne vuole andare!) di Claudio Baglioni con tanto di Presentatori sulla scala del trampolino e ballerini sul palco è piaciuto molto ed ha fatto entrare subito nel vivo della serata anche se i più romantici hanno storto il naso alla mancanza del classico “Perché Sanremo è Sanremo” sulle immagini della meravigliosa cittadina del ponente ligure.

I tre presentatori sui quali come sempre si concentrano le  aspettative della vigilia, sono apparsi leggermente imbalsamati, soprattutto le due novità: Virginia Raffaele e Claudio Bisio, lei elegantissima in diversi completi Armani Privé, lui in versione domatore del circo o boss delle cerimonie, a seconda dei gusti.

Diciamola tutta hanno fatto rimpiangere Pierfrancesco Favino che quando è entrato in veste di ospite è riuscito, lui solo, a risvegliare e sciogliere la bella e brava Virginia, superlativa in versione Hunziker.

Le canzoni, al primo ascolto, come dice Simona Ventura,  “non ci arrivano” tutte, ma ci hanno fatto impazzire la sempre trasgressiva Loredana Bertè che nonostante qualche sbavatura di troppo ha convinto con una canzone decisamente adatta a lei.

Il gruppo di origine salentina dei Boomdabash  con un brano di ispirazione raggae ha rallegrato l’atmosfera, mentre il superfavorito Ultimo ha portato una canzone  decisamente orecchiabile con un ritmo moderno,  quella di Federica Carta e Shade è un rigurgito teen che ci piace, che un po’ ricorda la Michielin e Fedez e un po’ ci  f.a sognare con quel tripudio di paillettes viola squisitamente anni 80.

Speciale Sanremo 2019

Un secondo ascolto lo merita anche la canzone di Arisa che ricorda le prime hit made in Ricchi e Poveri, dominatori dei festival Eighties. Per rispetto all’età e alla carriera non infieriamo su Patty Pravo: ci ha pensato la rete a farlo per noi, la cosa migliore che è stata detta è che è arrivata insieme al badante (leggi Briga)

I super ospiti Andrea Bocelli e il figlio Matteo hanno incantato l’Ariston così come ha fatto Giorgia, immensa in un Dior pennellato su di lei, unica domanda: perché invece di duettare con Baglioni non ha duettato con Bocelli?

Non resta che aspettare questa sera e sperare che almeno la serata duri un po’ meno perché anche noi, come il Festival, abbiamo un’età!

Silvia GALLI