Ormai siamo abituati a vederla nei panni di conduttrice tv di Tv Moda, ma è impossibile dimenticare la vulcanica Jo Squillo degli esordi. Ad appena 18 anni la sua prima incisione discografica, nel 1982 pubblica il disco “Shake” e incontra anche Gianni Muciaccia, suo compagno storico. Si sa che gli anni ’80 furono un periodo di eccessi e provocazioni che, spesso, in Italia portarono la firma proprio di Jo Squillo, dapprima con le Kandeggina Gang e poi nella carriera da solista, fino al Festival di Sanremo del 1991, quando accanto a sé volle un altro simbolo di quegli anni a cantare “Siamo donne“: Sabrina Salerno. Era un’epoca piena di energia ed entusiasmo che adesso ricorda con piacere ed un pizzico di nostalgia.

Quali sono i personaggi dello spettacolo che sul piano internazionale ed italiano hanno contato di più negli anni ’80?

Direi per lo più stranieri, sicuramente due gruppi come i Duran Duran e gli  Spandau Ballet,  Madonna e ovviamente il re del pop Michael Jackson.

Quali ricordi personali conserva con più amore di quel periodo?

Sicuramente i miei ricordi più belli riguardano il mio gruppo, le Kandeggina Gang è stata la prima rock band tutta al  femminile. C’era una grande creatività, tutti avevano la voglia di cambiare qualcosa, dal look al sociale.

Cosa rimpiange di quell’epoca?

Lo stile di vita  che c’era a Milano, e che ora è andato perduto.

Cosa è sopravvissuto degli anni ’80 nel mondo contemporaneo?

Certamente la moda, ancora gli stilisti trovano ispirazione e attingono dalle tendenze e dai personaggi di quegli anni. E poi il sound inconfondibile della musica elettronica che rimane ancora oggi un punto di riferimento.

Andrea VIGNERI

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