Quando un matrimonio o una relazione finiscono, si dice di avere male al cuore, ma non è solo e semplicemente un modo di dire, questi periodi della vita possono far pagare lo scotto di una sofferenza anche a livello fisico, tuttavia un recente studio ha scoperto che la scrittura narrativa espressiva letteralmente “aiuta il cuore a guarire”

Davvero basta prendere carta e penna o aprire un documento word per stare meglio? Vediamo come.

Questa forma specifica di scrittura può aiutare la salute del cuore:  la ricerca ha scoperto che la scrittura espressiva dopo la fine di una relazione  aiuta a migliorare la salute cardiovascolare, ma solo se viene raccontata la storia completa senza omissione di particolari.

Secondo Kyle Bourassa, autore dello studio “Creare una storia in maniera strutturata – non solo rivivere le emozioni, ma dare un significato ad esse cercando di starne al di fuori, di avere un giudizio lucido ed imparziale- consente di elaborare questi sentimenti in modo fisiologico adattivo. Questa struttura può aiutare le persone a comprendere in maniera efficace la propria esperienza in modo da permettere  di andare avanti piuttosto che continuare a rivivere sebbene in maniera diversa le stesse emozioni negative“.

Lo studio, commissionato dall’Università dell’Arizona, ha suddiviso 109 partecipanti appena divorziati in tre gruppi. Al primo gruppo è stato chiesto di scrivere della loro relazione e dell’esperienza di rottura. Al gruppo successivo è stato chiesto di scrivere  in forma di narrazione in modo che la storia abbia un inizio, una parte centrale e una fine. Ed il terzo gruppo ha scritto della propria quotidianità senza porre l’accento sulle loro emozioni o relazioni.

I partecipanti dovevano dedicare  solo 20 minuti al giorno per soli tre giorni consecutivi. I ricercatori hanno valutato la salute cardiovascolare di ciascun partecipante all’inizio dell’esperimento e durante le visite di follow-up nei mesi successivi. Otto mesi dopo l’esperimento chiamato appunto  “journaling” esattamente come il termine informatico, gli scienziati hanno scoperto che coloro che appartenevano al gruppo in cui si esprimevano maggiormente le emozioni, avevano una frequenza cardiaca più bassa e una maggiore variabilità cardiaca associata alla buona salute del cuore.

La soluzione dunque sembra più semplice del previsto: per curare un cuore malato a causa di una rottura, occorre scrivere e mettere nero su bianco le proprie emozioni. Vale la pena di provarci!

 

Silvia GALLI

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