Marzo è il mese dedicato alle donne, lo sappiamo, e a noi di Bellaweb piace raccontare le storie delle donne speciali che non tutti conoscono o ricordano.

Oggi voliamo in America, che novità eh? Per la precisione a New York, al Moma, uno dei musei più importanti e famosi. Il motivo? Semplice, la sua storia e la sua inaugurazione ha a che fare con tre donne.

La nascita del MoMA oggi sulla 53esima strada di Manhattan, si deve alla straordinaria visione  di tre donne dell’alta società locale: Abigail “Abby” Aldrich Rockefeller , Lillie Plummer Bliss  e Mary Quinn Sullivan.

La storia 

L’idea venne ad Abby Rockefeller, moglie dell’imprenditore John Davison Rockefeller Jr, erede del ricco e omonimo petroliere.  “Ho iniziato a pensare alle donne che conoscevo a New York City che avevano profondo interesse per la bellezza e che compravano quadri; donne che sarebbero state disposte e che avevano abbastanza fede a contribuire alla creazione di un museo d’arte moderna. La signora Lillie Bliss e la signora Mary Quinn Sullivan erano perfette a questo proposito: ho chiesto loro di pranzare con me e ho esposto loro la questione”, raccontò Abby nel 1936.

La morte di John Quinn e di Arthur Bowen Davies e la  dispersione delle loro importanti collezioni d’arte moderna, avevano reso necessaria la creazione di un museo per l’arte moderna.

Dopo quel pranzo del 1928, le tre signore iniziarono a pensare a un’istituzione per  riunire ed esporre le raccolte d’arte moderna.  Chiesero ad Anson Conger Goodyear, collezionista ed ex amministratore delegato della Albright Gallery a Buffalo di esserne il primo presidente.

Nelson Rockefeller, figlio di Abby, dichiarò in seguito: “La combinazione era perfetta: le tre donne, avevano le risorse, il tatto e la conoscenza dell’arte necessari”.

Le fondatrici

Furono soprannominate “the Ladies”“the daring Ladies”“the adamantine Ladies”.  Abby  aveva una particolare predilezione per l’arte su carta degli americani viventi. Sosteneva direttamente gli artisti.  A lei si devono molte donazioni “Lei era il cuore del Museo e il suo centro di gravità”.

Lillie P. Bliss aveva sostenuto l’Armory Show del 1913 e aveva acquistato anche opere in mostra  che confluirono nella collezione del MoMA.  Mary Quinn Sullivan era un’insegnante d’arte, moglie di un noto avvocato nonché collezionista di arte e libri rari, Cornelius Sullivan. Delle tre fondatrici, era quella che più s’intendeva di educazione artistica,  tuttavia, nel 1933, abbandonò la carica di trustee poiché aprì una galleria tutta sua.

Passò meno di un anno da quel pranzo e il 7 novembre 1929, a una settimana dal crollo di Wall Street, il Museum of Modern Art aprì. La prima fu una mostra dedicata ai maestri moderni negli spazi al dodicesimo piano di un edificio adibito ad uffici, l’Heckscher Building, al 730 della Fifth Avenue di New York.

Il museo

Secondo l’idea di Barr, la concezione del museo doveva essere “un pesce che si muove nel tempo, il suo muso è il presente in continua evoluzione, la sua coda è il passato sempre sfuggente di cinquanta-cento anni fa”.

L’istituzione non aveva soldi (il ricco marito di Abby si rifiutava infatti di dare finanziamenti poiché si opponeva al progetto della moglie), quindi la prima collezione venne costituita tramite donazioni.

La mancanza e la difficoltà nel trovare finanziamenti provocò inoltre il trasferimento del museo in molte sedi, ma alla fine l’attuale sede venne edificata su un terreno donato dallo stesso Rockefeller che divenne tra i principali donatori.

La donazione più significativa  si deve al lascito nel 1934 della cofondatrice Lillie P. Bliss che era morta nel 1931, mentre grazie a una donazione anonima nel 1930 entrò nella collezione museale il primo dipinto di un artista statunitense: House by the Railroad di Edward Hopper.