Chi lo dice che la vita delle mamme, soprattutto di bambini piccoli, è scandita tra casa, scuola e giardinetti pubblici?

A Vercelli hanno deciso di dare alle mamme una chance in più, ovvero la possibilità di uscire dalla loro solita routine ed allargare le proprie conoscenze, senza dover per questo rinunciare ad accudire i propri bimbi.

Di cosa si tratta precisamente?

Il Museo Leone ha appena presentato un’iniziativa, non a caso in coincidenza della fine delle scuole e della chiusura degli asili, che prevede una serie di appuntamenti organizzati su misura per madri con bambini al seguito. Tutti loro sono ospitati tra le sale del museo, senza doversi sentire in imbarazzo per qualche schiamazzo in più o per la presenza di passeggini e carrozzine.

Il progetto si chiama La cultura a portata di mamma e non lascia nulla al caso. Per questo, tra le sale, è stata allestita anche una nursery per cambiare i bambini e un’area dedicata all’allattamento, anche se non è vietato farlo nel salone principale dove, una volta a settimana per il mese di luglio, le responsabili della sezione didattica tengono incontri sulla figura della donna e della mamma nella storia: dall’Egitto Antico fino all’età moderna, passando per greci, romani e Medioevo.

Le mamme, quindi, ascoltano interessate alla visita guidata, tenendo in braccio il proprio bimbo ma godendosi entrambe le esperienze, senza alcuna rinuncia, e senza pensiero, perché i più grandicelli vengono intrattenuti da una sapiente animatrice.

Le due ideatrici del progetto, Francesca Rebajoli e Federica Bertoni, approfittano dell’attenzione di madri e figli per raccontare loro la storia della maternità, servendosi dei pezzi delle collezioni museali come la statuetta della Iside lactans, la dea egizia che allatta il figlio Horus, reperto risalente al Nuovo Regno.

Gianni Mentigazzi, presidente del Museo Leone, ha accolto con entusiasmo questa brillante proposta: “Da anni con i nostri laboratori didattici si siamo orientati al family friendly: l’obiettivo è far passare il concetto che le nostre proposte non siano eccezionali, ma diventino la normalità dovunque”.

Vera MORETTI