A Parigi per ovviare a questo problema ad esempio, è stato presentato un progetto, a dir la verità bocciato per ora, soprattutto per la mancanza delle necessarie condizioni igieniche di riqualificazione e soprattutto nuova destinazione d’uso delle stazioni inutilizzate della metropolitana. Le stazioni, nel progetto di  Nathalie Kosciusko-Morizet, candidata a sindaco di Parigi per il partito di centro-destra dell’ex presidente francese Nicolas Sarkozy, e realizzate da Manal Rachdi e Nicolas Laisné, erano diventate ristoranti, piscine, cinema discoteche, auditorium.

A vent’anni da Schengen inoltre, sono parecchie le dogane che non hanno più senso di esistere in quanto tali, ma che varrebbe la pena riutilizzare in modo diverso. Anche in questo caso la Francia è stata pionieristica, se è vero che parecchie stazioni versano ancora in stato di abbandono ed evidente degrado, è altrettanto vero che ce ne sono parecchie che ristrutturate hanno dato vita a negozi, ristoranti, luoghi di incontro etc.

In Italia proprio poco tempo fa Trenitalia ha lanciato un concorso per offrire in comodato gratuito 1700  stazioni ferroviarie in disuso site in località poco urbanizzate. Ad oggi il progetto più interessante è quello dii Ronciglione, stazione che è stata trasformata in casa di accoglienza per famiglie con bambini affetti da tumori, grazie all’impegno dell’associazione Cuore di Mamma.

Il concetto di riqualificazione, di gran moda negli ultimi anni che ha visto fabbriche diventare appartamenti di lusso ed officine diventare centri culturali e cuore pulsante di intere comunità, le OGR (Officine Grandi Riparazioni) a Torino ne sono solo uno dei più fulgidi esempi, si allarga a numerosissimi settori.

Molto spesso invece di radere al suolo e ricostruire vale la pena pensare di riqualificare posti e luoghi che fanno parte della nostra storia

Silvia GALLI 

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