I primi, quelli che potevamo indossare a scuola erano solo bottoncini d’oro o, per le più all’avanguardia, perle rigorosamente di 5 millimetri: orecchini davvero sobri.

Negli anni 90 – anzi a dirla tutta già dagli anni 80 è stata la volta dei cerchi medi, grandi, grandissimi o extra large, modello zingara.

Gli anni 2000 sono stati quelli degli orecchini attaccati ai lobi che ne coprivano praticamente tutta l’ampiezza , anche se sono tornati di moda i classici chandelier – pendenti che ricordano i lampadari barocchi n.d.r.- soprattutto per le occasioni più eleganti.

E oggi? Oggi la tendenza è il piercing. Calma, non inorridite, non stiamo parlando di punk di ultima generazione, state serene. Il trend che ha già preso piede a Londra, ma che alla faccia della Brexit è stato sdoganato anche da noi, si definisce “Curated ear” (orecchio curato) .

La tendenza dei piercing multipli alle orecchie si è evoluta fino a diventare “orecchio curato”, un mix eclettico di minuscole borchie e cerchi che trasformano le  orecchie di chi li indossa in una piccola galleria di gioielli e ciondoli.

Quindi, come ci si può avvicinare a questa tendenza? La maggior parte delle persone tende ad attenersi a un solo materiale o metallo – argento o oro, con diamanti o pietre colorate- e sceglie un pezzo più importante  e d’effetto circondato da stili più semplici. Quindi potremmo dire un attore protagonista e una buona serie di comprimari.
Non bisogna dimenticare l’armonia dei volumi, un pezzo più importante o un orecchino a goccia in mezzo ad una fila di borchiette o bottoncini sarà sorprendentemente elegante.

Con questo look, la tentazione è quella di continuare a forare i lobi e le orecchie , e  sebbene non ci siano regole su quante borchie e cerchi si possono accumulare, spesso il trucco è sapere quando fermarsi per lasciare brillare tutti i pezzi.

Silvia GALLI