Di padri Peter Pan che non vogliono crescere mai e si ritrovano ad essere figli dei propri figli. Di padri severi e rigidi, troppo presi dalla carriera per preoccuparsi di dare il bacio della buonanotte al proprio bambino. Di padri che di figli non ne hanno avuti in senso biologico ma che lo diventano per amore e affinità elettiva. Di padri che davanti all’orrore dei cambi di sterminio riescono a tenere al sicuro i propri figli inventando un gioco, che riescono ad evitare l’abominio ricorrendo ad un rapporto di fiducia cieca. Di padri eroi, che salvano i proprio figli a costo della loro stessa vita.

Rapporto padri e figli

Il rapporto tra padre e figlio è tra i più indagati e studiati non solo dalla letteratura, ma anche dal cinema, perché tocca sentimenti ancestrali e primitivi. Corde dell’anima che sanno sempre vibrare. Perché la verità è che non diventiamo mai adulti, che i nostri visi portano evidenti i segni del tempo, che cresciamo sì, ma solo quel tanto che basta per prendere una 24 ore e andare in ufficio. Perché la verità è che un figlio rimane figlio per sempre, e che tante volte vorremmo sederci sulle gambe dei nostri padri per farci accarezzare, per affidare a lui ansie e preoccupazioni, per sentirci dire che tutto andrà bene, perché ci penserà lui. Perché la verità è che la relazione che si instaura da bambini con lui è quella che più ci determina quando cerchiamo di diventare adulti. Perché le sue sono le parole che non dimenticheremo mai. Perché ancora oggi evitiamo di andare a piedi nudi davanti al frigo visto che da bambini ci aveva convinti del fatto che se lo avessimo fatto, avremmo rischiato di morire fulminati.

Il rapporto padri e figli nel cinema, cinque film cult

E oggi che mancano pochi giorni alla celebrazione della loro festa, vogliamo in qualche modo anche noi celebrare i nostri padri con cinque film cult, molto diversi tra di loro.

1. Mrs Doubtfire.”Esistono tanti tipi diversi di famiglia, certe famiglie hanno una mamma, certe altre hanno un papà, o due famiglie. Qualche bambino vive con gli zii, alcuni vivono con i nonni, altri bambini vivono con i genitori adottivi, altri ancora vivono in case separate, in quartieri separati, in diverse parti del paese e possono anche non vedersi per giorni, settimane, mesi, anche anni a volte, ma se c’è l’amore cara quello è un legame autentico, e tu avrai una famiglia nel cuore, per sempre”.

2. La vita è bella. “Giosuè: Perché i cani e gli ebrei non possono entrare babbo?
Guido: Eh, loro gli ebrei e i cani non ce li vogliono. Eh, ognuno fa quello che gli pare Giosuè, eh. Là c’è un negozio, là c’è un ferramenta no, loro per esempio non fanno entrare gli spagnoli e i cavalli eh, eh… e coso là, c’è un farmacista no: ieri ero con un mio amico, un cinese che c’ha un canguro, dico “Si può entrare?”, dice “No, qui i cinesi e i canguri non ce li vogliamo”. Eh, gli sono antipatici oh, che ti devo dire oh?!
Giosuè: Ma noi in libreria facciamo entrare tutti.
Guido: No, da domani ce lo scriviamo anche noi, guarda! Chi ti è antipatico a te?
Giosuè: I ragni. E a te?
Guido: A me… i visigoti! E da domani ce lo scriviamo: “Vietato l’ingresso ai ragni e ai visigoti”. Oh! E mi hanno rotto le scatole ‘sti visigoti, basta eh!”

3. La ricerca della felicità. “Ehi non permettere mai a nessuno di dirti che non sai fare qualcosa, neanche a me! Ok? Se hai un sogno tu, lo devi proteggere. Quando le persone non sanno fare qualcosa lo dicono a te che non lo sai fare. Se hai un sogno inseguilo. Punto”.

4. Mary Poppins. Un padre rigido e severo, assente, troppo preso dal lavoro. Un padre che affida le cure dei suoi piccoli ad una tata – speciale, ma pur sempre una tata -, che non ha mai tempo per la fiaba della buonanotte, per una carezza, per asciugare una lacrima. Un padre che, come nelle storie più felici, si redime alla fine del film. E lo fa grazie alle parole dello spazzacamino Bert, che riesce con poche frasi in rima ad aprirgli un mondo, a fargli comprendere che il successo non è nulla se non si ha l’amore dei figli con cui condividerlo. Bella la scena finale in cui il redento Mr. Banks accomoda l’aquilone che i suoi bambini gli avevano più volte chiesto di aggiustare, per poi farlo volare insieme per strada.

5. Neverland. Peter: “Credevo che lei ci sarebbe stata per sempre”
James Matthew Barrie: “Anche io. Ma in effetti, lei c’è. Perché lei è in ogni pagina della tua immaginazione. La troverai sempre li… sempre”.
Peter: “Ma perché è morta? Perché?”
James Matthew Barrie: “Non lo so Peter. Quando penso a tua madre, ricordo sempre come era contenta, seduta lì in salotto, mentre guardava una commedia sulla sua famiglia, sui suoi figli che non sono mai cresciuti. È andata nell’isola che non c’è, e tu potrai farle visita, tutte le volte che vorrai solo andando anche tu li”
Peter: “Come?” “Ma credendoci, Peter. Solo credendoci…”.

 

Pinella PETRONIO