Allestita nell’Ala Biasini, a cui si accede da Via San Pietro in carcere, dal lato dei Fori Imperiali arriva a Roma un po’ di aria americana infatti sarà in mostra dal 10 Ottobre al 24 Febbraio: Pollock e la Scuola di New York.

Il Complesso del Vittoriano, chiamato anche Altare della patria ospiterà alcune delle opere più significative dell’astrattismo americano. La collezione proviene del Whitney Museum di New York e comprende opere di Jackson Pollock, Mark Rothko, Willem de Kooning, Franz Kline e molti altri rappresentati della Scuola di New York.

Insomma una bellissima occasione per conoscere la scena newyorkese Anni ’50 e ammirare coi propri occhi le opere degli ‘irascibili’. Anticonformismo, introspezione psicologica e sperimentazione sono le parole d’ordine per comprendere questa potente energia artistica.

Attraverso circa 50 capolavori – tra cui il celebre Number 27, la grande tela di  Jackson Pollock lunga oltre 3 metri, resa iconica dal magistrale equilibrio fra le pennellate di nero e la fusione dei colori più chiari – colori vividi, armonia delle forme, soggetti e rappresentazioni astratte immergono gli osservatori in un contesto artistico magnifico: l’espressionismo astratto.

La mostra è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia e curata da Luca Beatrice. Nella stessa location è in corso un’altra mostra con protagonista un grande artista americano: Andy Warhol, fino al 3 Febbraio 2019.

Una mostra che parte dalle origini artistiche della Pop Art: nel 1962 il genio di Pittsburgh inizia a usando la serigrafia crea la serie Campbell’s Soup, minestre in scatola che Warhol prende dagli scaffali dei supermercati per consegnarli all’Olimpo dell’arte. Seguono le serie su Elvis, su Marilyn, sulla Coca-Cola. L’esposizione, con le sue oltre 170 opere, vuole riassumere l’incredibile vita di un personaggio che ha cambiato per sempre i connotati non solo del mondo dell’arte ma anche della musica, del cinema e della moda, tracciando un percorso nuovo e originale che ha stravolto in maniera radicale qualunque definizione estetica precedente.

MaZ