Nei primi anni ’90 sembrava l’ennesimo ragazzino idolo delle adolescenti destinato a restare vivo nella memoria delle signorine una volta diventate adulte. Ma meteora Robbie Williams non è mai stata, nemmeno quando ha vissuto momenti difficili artisticamente e privatamente. Oggi si gode i suoi 40 anni, festeggia con la moglie Ayda Field (sposata nell’agosto 2010) e la piccola Theodora Rose, che le fan hanno conosciuto in fotografia abbracciata teneramente al papà, stretta in quel petto villoso che nel corso degli anni ha fatto sospirare adolescenti, ragazzine, signore e il pubblico gay.

Nonostante le miriadi di fidanzate attribuitegli, le indiscrezioni delle più fortunate novelle groupie che negli anni hanno affollato i balconi sotto i suoi hotel e ammesse a salire nella camera del loro idolo, le voci sulla omosessualità di Robbie Williams non hai mai smesso di circolare e lui stesso ha spesso giocato sul tema: “Sono un gay nel corpo di un etero” ha affermato un una celebre intervista, in un’altra invece ha detto che con Brad Pitt farebeb sesso gratis “anzi sarei io a doverlo pagare”, a Milano durante il suo ultimo concerto a fine luglio ha chiesto alla platea quanti gay fossero presenti oltre a lui, e infine non ha mancato di affermare “Mi piacerebbe avere un figlio gay”. Quanto basta a consacrarlo icona gay.

E certo di questi tempi, in cui a comprare album sembrano essere solo ragazzine e pubblico gay, la sua immagine così spavalda, sexy e al tempo stesso tenera ha avuto un peso negli oltre 80 milioni di copie vendute. Sia chiaro, dai tempi in cui si dimenava sul palco insieme ai Take That in improbabili mosse, Robbie Williams ha mostrato doti canore, grande sensibilità artistica, capacità di sperimentazioni e invidiabili doti da performer.

Emoziona con le sue ballate, al punto che Angel gode del singolare primato di canzone preferita ai funerali, fa sobbalzare dalla sedia le signore in abito da sera e i signori in smoking corsi ad applaudirlo mentre canta Frank Sinatra al Royal Albert Hall, scatena la folla con Rock Dj o Rudebox, fa piangere le ragazze di fronte alle quali si inginocchia sul palco intonando Come undone, e a 40 anni non ha ancora smesso di giocare con i suoi capelli. Lo abbiamo visto rasato con la canottiera, con i basettoni lunghi e il look anni ’60, con la cresta e il giubbino di jeans, il riporto e lo smoking e oggi a 40 anni esibisce orgoliosamente un ciuffo bianco, dietro cui si celano anni di grandi successi, le dipendenze, la depressione, e poi la “salvezza”. Gli occhi grandi, teneri e magnetici sono gli stessi di quando era un bambino.

Andrea VIGNERI