Lo sapete dove si trova Riace? È un piccolo paese in Calabria che aveva perso tutto, anche i suoi bellissimi bronzi, abbandonato dalla popolazione e in mano alla totale incuria, potremmo definirla una terra estrema. Finché, grazie ad un sindaco lungimirante, Riace è diventata un modello di integrazione per tutto il mondo. Il sindaco Mimmo Lucano, detto U Curdu, è stato premiato per la sua amministrazione illuminata. Che ha fatto? Ha reso Riace accogliente per tutti, stimolando la comunità a diventare unita, ha reso le persone uguali e quindi in condizione di esprimersi al meglio, ognuno con le proprie attitudini. L’ambiente è diventato ospitale e lo stesso le persone che lo abitano. (Proprio oggi apprendiamo la notizia del suo stato di arresto, rimaniamo in attesa che la giustizia faccia il suo corso n.d.r.)

Anche Bart Somers è finito sulle pagine di tutti i giornali. Eletto miglior sindaco del mondo per aver trasformato Mechelen, città fiamminga del Belgio, da periferia degradata a un posto con una qualità della vita altissima. Anche in questo caso, la delinquenza è stata arginata e oltre 120 nazionalità convivono pacificamente arricchendosi l’uno della cultura dell’altro con attività e occasioni di scambio quotidiane. Questa città è diventata un simbolo di integrazione, da periferia da cui fuggire a centro culturale.

La terra in cui viviamo è parte di noi, quello che ci circonda in qualche modo ci rappresenta e influisce sulla nostra vita. Terrae. Sguardi sulle terre estreme esprime proprio questa realtà. Soprattutto nelle terre estreme, nelle nostre periferie, c’è bisogno di rivincita, di riscatto, di condividere amore e interesse per le proprie radici. La posizione scomoda diventa un’opportunità, una energia vitale che è la vera radice di tutte le cose e quindi dell’arte.

In mostra alla Other size Gallery di Milano, fino al 15 novembre 2018, a cura di Maria Savarese un territorio che è all’estremità sud del Salento, Leuca, provincia di Lecce. Protagonisti della mostra gli artisti di Ramdom una associazione di produzione culturale e artistica con al timone Paolo Mele e Luca Coclite che da anni interrogano tantissimi artisti, che con diverse espressioni, hanno interpretato questa terra ‘estrema’, una porta d’accesso del Mediterraneo. Un percorso artistico che è partito nel 2014 attraverso residenze, performance, mostre, che hanno come obiettivo quello di raccontare il territorio e di restituirlo alla comunità sotto una nuova luce.

Per la mostra”  – afferma Paolo Mele – “abbiamo provato a fare una selezione dei lavori (tra quelli movibili e quelli che hanno senso anche fuori dal contesto in cui sono nati) in grado di dare il senso della nostra ricerca dal 2014 a oggi: dall’analisi del paesaggio, agli aspetti performativi, dalle contraddizioni del territorio, agli aspetti legati ai flussi migratori. Non una Terra, ma un insieme di terre che, nel finibus terrae si mescolano e si contaminano“. Andreco, Carlos Casas, Luca Coclite, Elena Mazzi con Rosario Sorbello, Jacopo Rinaldi e Lucia Veronesi sono gli artisti che hanno firmato le opere di Terrae. Sguardi sulle terre estreme e ne hanno raccontato la magia, le leggende, la tradizione e la bellezza naturalistica, riuscendo a esprimere tutto il potere evocativo di questa terra.

Location della mostra la Other Size Gallery, un luogo ibrido in cui la cultura culinaria si sposa all’arte, alla danza, una vocazione alla multidisciplinarietà che sposa perfettamente la visione artistica di Ramdom, che ogni giorno vuole fare da ponte verso il futuro, creando un eco che dalla punta estrema del Mediterraneo fa risuonare il suo messaggio abbattendo ogni confine geografico e politico. Una nuova geografia di sperimentazioni artistiche e culturali si va configurando nelle aree interne del nostro Paese. Ramdom rappresenta un nuovo sguardo sul territorio, facendo del margine e della resistenza il campo di sperimentazione di nuovi modelli di valorizzazione e gestione del patrimonio culturale, di altri modi di coinvolgimento delle comunità, praticando esercizi immaginativi di futuro” afferma la curatrice Maria Savarese.

Una performance intitolata Salento, pensata da Hektor Budlla di Aterballetto, una compagnia di danza contemporanea di grande valore, ha introdotto gli ospiti in occasione dell’inaugurazione. La coreografia si è ispirata al tema della tutela del corallo bianco, materiale prezioso tipico dei fondali pugliesi, a rischio d’estinzione. Commenta Budlla, ballerino e coreografo, a tale proposito: “Un mare con un fondale magico che ospita da milioni di anni il corallo bianco. Un rarissimo corallo che rischia di essere spazzato via da un progresso estremo. Siamo sicuri che ne valga la pena? Non rischiamo così, oltre di cambiare un paesaggio estremamente bello, di cambiare anche lo spirito delle persone che lo abitano?”.

MAGGIORI INFOwww.othersizegallery.it
Titolo Terrae. Sguardi sulle terre estreme
A cura di Maria Savarese
In collaborazione con Ramdom
Sede Other Size Gallery, Via Andrea Maffei 1, Milano
Date 28 settembre – 15 novembre 2018
Orari dal lunedì al venerdì, h.11 – 20. Sabato h. 18 – 22. Domenica chiuso.
Ingresso libero

Martina ZANGHI’