Eroe-antieroe, mito decaduto per qualcuno, icona del rock italiano per altri. Vasco Rossi ha fatto parlare di sé, negli ultimi anni, più per le vicissitudini cliniche ed il malessere raccontato in presa diretta, in prima persona, dal suo account Facebook che non per le canzoni ed i concerti. Diciamocelo: da anni si pensa che l’ultimo tour sia quello definitivo.

Un po’ scanzonato e sempre irriverente, il cantautore di “Albachiara”, “Vivere”, “Siamo solo noi”, “Un canzone per te” e molte altre ballate, qualche settimana fa a “Repubblica” ha raccontato per filo e per segno il momento di forte disagio vissuto e a causa del quale ha dovuto subire parecchi ricoveri.

Volevo farla finita, ma non ho visto la luce nella fede: mi ha aiutata l’affetto della mia famiglia, dei fan, mi è stato di conforto Internet. Sono finito in terapia intensiva, ho perso conoscenza per tre giorni. Poi altri venti di cure e riabilitazione“, spiegava il Blasco.

A ottobre e novembre 2012, la ricaduta: “Non mi muovevo più bene. Iniziavo a non essere autosufficiente. Un braccio mi si era bloccato, non riuscivo a mangiare con la forchetta e neanche più a masticare“.

Ma il suicidio no, mai, e tra quattro giorni ripartirà il suo Live Kom Tour che partirà il 9 giugno dallo Stadio Olimpico di Torino e farà tappa anche a Bologna. Sette date ed un solo  motto: “Vivere“.

Pa.P.

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