C’è chi ha vinto il premio della Critica, (Cristiano De Andrè), c’è chi ha vinto il premio delle nuove proposte, (Rocco Hunt). A tirare su la statuetta, all’una di notte passata,  Arisa, che ha vinto dopo uno scontro diretto contro Renzo Rubino e Raphael Gualazzi in coppia con the Bloody Beetroots.

Dovere di cronaca dire chi ha vinto, ma alla fine è proprio così importante? Tanto l’anno prossimo non se ne ricorderà nessuno. Per la musica ci penseranno le radio, le case discografiche, le vendite. In quanto a look ma soprattutto in quanto a bellezza non ci sono stati grandi vincitori ma neanche sconfitti. A Sanremo hanno gareggiato (o meglio galleggiato) in tanti, ma senza lasciare troppo il segno.

C’è chi ci ha provato, si è messo gli abiti della festa, senza saper camminare sui tacchi (Arisa) o lasciando sbottonata la camicia (Francesco Renga). C’è chi invece ha chiesto aiuto ad un consulente di immagine che pero’ non ha saputo dare i giusti consigli (Noemi). Altri invece si sono presentati così com’erano, senza sorprese, senza troppa attenzione, puntando più sull’interpretazione che sull’immagine (Antonella Ruggiero). Addirittura c’è chi non si è mai tolto la maschera (the Bloody Beetroots) e chi invece se l’è tolta alla fine mostrando il suo lato più sexy con un insolito abito scollato (Luciana Littizzetto).

Il tema di questa edizione è stato ‘La bellezza‘. E circa questo argomento se ne è molto parlato durante tutte e cinque le serate. Luciana ha detto che la bellezza sta nella differenza, nella stranezza. Claudia Cardinale non si è mai ritenuta una bellezza. Maurizio Crozza invece sostiene che la bellezza è italiana. La bellezza delle parole, di Alberto Manzi, pronunciate da Claudio Santamaria “Ricordatevi che mai nessuno potrà bloccarvi se voi non lo volete, nessuno potrà mai distruggervi, se voi non lo volete”. Alla bellezza della sincerità di Arisa che alla domanda: “Come va, sei felice? Hai vinto!” risponde: “E’ tutto ok“. A Pif che ha fatto vedere la bellezza del dietro le quinte del suo San Romolo.

Alla fine, chissà, speriamo che la vera Grande Bellezza la vedremo a marzo, agli Oscar…

Martina ZANGHI’

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