Tutti al gabbio! Ma chi? Ladri e delinquenti? No, i giornalisti. E va bene che le parole, soprattutto se e quando scritte, feriscono più di un’arma da fuoco, ma l’emendamento, presentato ieri dalla Lega in Senato, che prevede il carcere per i giornalisti che diffamano tramite stampa, ci sembra un po’ esagerato. Forse una provocazione? Chissà. Intanto, i giornalisti italiani attivissimi anche su Twitter si scatenano nella polemica.

Mi sento meno solo. Con la legge approvata dal Senato a San Vittore finiremo in tanti”, scrive Alessandro Sallusti, vittima illustre di una legge che già poco tutela i giornalisti. “Carcere per la diffamazione. I senatori lo reintroducono. Ma col voto segreto. Duri e puri”, aggiunge Nicola Porro, mentre Vittorio Feltri ironizza con amarezza sul fatto che, in fondo, siamo stati noi stessi a votare chi oggi, a sua volta, vota decreti assurdi: “Caligola nominò senatore il suo cavallo, noi abbiamo fatto di peggio: abbiamo votato molti asini”.

Passando di palo in frasca, tiriamoci un po’ su i tweet della nostra Flavia Vento che cerca marito per sé e la sorella. Mi raccomando, cari candidati alla mano della gentile pulzella, nessun anello, solo un canile. Contenta lei…

NICOLA PORRO: Carcere per la diffamazione. I senatori lo reintroducono. Ma col voto segreto. Duri e puri.

VITTORIO FELTRI 1: Castelli, Lega, vuole i giornalisti in galera. Lui che in Senato ha scaldato la sedia, invece, prenderà una ricca pensione.
VITTORIO FELTRI 2: Per fottere i giornalisti i senatori hanno voluto il voto segreto allo scopo di nascondere la loro identità. Il coraggio delle idee.
VITTORIO FELTRI 3: Caligola nominò senatore il suo cavallo, noi abbiamo fatto di peggio: abbiamo votato molti asini.
VITTORIO FELTRI 4: Accetto scommesse: le primarie del Pdl saranno vinte dal professor Samorì. Questi è l’asso nella manica di Berlusconi.

ALESSANDRO SALLUSTI: Mi sento meno solo. Con la legge approvata dal Senato a San Vittore finiremo in tanti.

ENRICO MENTANA: Sogno un leader del centrosinistra che nel Pantheon, invece di Papi, cardinali e ministri dc, mette Willi Brandt. Che dite, è troppo presto?

GAD LERNER 1: Il leghista Mazzatorta (nomen omen) che vuole i giornalisti in galera è lo stesso che voleva sbatter fuori gli immigrati dai pronto soccorso
GAD LERNER 2: Elsa Fornero attira un’ostilità che riflette il limite dei tecnici al governo: totale astrazione dall’esperienza di vita reale delle persone
GAD LERNER 3: Di Pietro non è un delinquente, ma per indole e spirito corsaro non è così diverso dal suo ex fido giocatore Maruccio

FRANCESCO FACCHINETTI: Sì purtroppo è vero, Alessia Marcuzzi mi ha lasciato perché sono omosessuale . Oramai non riuscivo più a nasconderlo

ROBERTO FORMIGONI: Ma voi avete capito cosa sono le primarie civiche del Pd lombardo? Io l’ho capita così: primarie per far vincere un vincitore già designato

SELVAGGIA LUCARELLI 1: La Biancofiore ha appena detto che tra i 5 vota Bersani. Poro Pier, o entro le 18 la Ravetto dice “Forza Renzi!” o questo è l’affondo finale.
SELVAGGIA LUCARELLI 2: Bello vedere che nel 2012 ci sono mobilitazioni di piazza per il Gangnam style. Questo paese ha ancora una coscienza. Ora sono più serena.

FLAVIA VENTO 1: Sto cercando marito chi si propone?
FLAVIA VENTO 2: Marito non voglio un anello di diamanti voglio un canile

MATTEO RENZI: Grazie a tutti. È bello pensare che le primarie restituiscano dignità alla politica. Io #Adesso in camper verso Firenze: domattina al lavoro

LUCA TELESE 1: Sul sito di @Pubblico pioggia dei vostri voti per il pantheon. Noto con sollievo che non ci sono papi. Stravince #Berlinguer.
LUCA TELESE 2: Godo che nel sondaggio di @Pubblico siano in testa #Pertini e #Berlinguer. Papi e cardinali non pervenuti. Informare i leader #csxfactor

ALFONSO SIGNORINI 1: Per fare chiarezza. Seguire il confronto dei candidati alle primarie del centrosinistra non significa essere del centrosinistra.
ALFONSO SIGNORINI 2: Per fare chiarezza. Seguire il confronto dei candidati alle primarie del centrosinistra non significa essere del centrosinistra.

 

Pinella PETRONIO