Abbiamo intervistato Chiara Carolei, giornalista, blogger ed esperta di comunicazione. Ma da vera donna multitasking, insieme al compagno, ha intrapreso una carriera da fotografa di matrimoni con Moumou Photography. Ecco tutto ciò che dovete sapere su questa splendida professione, parola di un'(empatica) professionista!

Come nasce l’idea di diventare fotorgrafa di matrimoni?
Più che di un’idea si è trattato di una casualità che insieme al mio compagno abbiamo deciso di trasformare in opportunità. In un momento di grosso calo del lavoro, all’incirca sei anni fa, avevo deciso di fare un piccolo corso di fotografia. Fino ad allora il mio approccio alla fotografia era stato solo intuitivo e si trattava di una passione del tutto amatoriale. Incuriosito, mi ha seguita anche il mio compagno, e insieme abbiamo avuto un grandissimo maestro, un eccellente fotografo di matrimonio che oggi è anche un nostro carissimo amico (Alessandro Roncaglione insieme alla moglie Veronica). A quel punto, nella maniera più incosciente possibile, abbiamo deciso di provare questa nuova strada. Ad oggi questa costituisce una grossa fetta della nostra attività. Io non ho mai lasciato la mia attività di giornalista e consulente di comunicazione, e il mio compagno quella di grafico; il fatto di provenire da ambiti creativi e di comunicazione, ci ha sicuramente agevolati.

Il più bel matrimonio che hai fotografato?
Partiamo da un presupposto: sono una fotografa con un grande problema di empatia! È come se avessi milioni di ricettori sulla pelle, da quando entro a casa degli sposi fino a fine giornata, sento davvero le emozioni addosso. Questo per me è un grandissimo dono, non è né un merito né una colpa, e non l’ho mai sentito come un limite. Certo, mi è capitato di commuovermi e di premurarmi che gli sposi non se ne accorgessero, ma credo che questo sia davvero un lavoro speciale e questa è una delle parti più belle. Faccio fatica a scegliere un momento più bello in assoluto, in generale tutte le coppie che percepisco come “davvero” innamorate, mi fanno commuovere allo scambio delle promesse, soprattutto se allo sposo scappa una lacrima!

Cosa chiedono gli sposi di solito?
Di norma chi arriva a noi ha visto le nostre foto e tranne rarissimi casi cerca proprio quelle, ovvero foto che raccontino la giornata in maniera emozionale e naturale, senza forzature. Molti dei nostri sposi arrivano a noi terrorizzati dalle foto “plastiche”, sostenendo di non essere fotogenici… Quello che spieghiamo a tutti, è che (salvo talenti naturali) solo i professionisti come attori e modelli sanno posare, e che probabilmente si credono non fotogenici perché pensano alle foto in posa fatte, tra l’altro, da fotografi amatoriali.

Cosa va di moda nei matrimoni oggi?
Oggi c’è una grande attenzione al matrimonio in generale, con budget diversi bene o male tutti gli sposi si cercano di organizzare un evento che sia bello da un punto di vista estetico e piacevole per gli invitati. Ci sono trend che vanno e vengono, come il photobooth con i props per intrattenere gli ospiti, le polaroid, il lancio delle lanterne, e altri accorgimenti per trasformare la giornata in un’esperienza per tutti.

Cosa rende bellissima una foto?
Questa è una domanda difficilissima perché la risposta prevede anche una parte di soggettività. Come per qualsiasi altro prodotto, però, che si tratti di un abito o di un piatto di cucina, ci sono anche tanti elementi oggettivi. Innanzitutto la tecnica: esattamente come un abito può essere fatto di un buon tessuto o di un tessuto scarso, lo stesso vale per una foto. Non è necessario essere schiavi della tecnica, ma la tecnica è un veicolo imprescindibile. Non dimentichiamo che la foto non è altro che luce… se non riesce a restituirla, difficilmente sarà una bella foto, insieme alla composizione, che non è un fatto superficiale, ma il modo in cui si esprime lo sguardo di chi fotografa. E poi c’è il momento: con il tempo si impara che essere al posto giusto nel momento giusto non è solo questione di fortuna, ma soprattutto di esperienza!

Silvia GALLI