Come non fare un salto alla cattedrale gotica di Notre-Dame, teatro dell’amore impossibile del campanaro Quasimodo per la bella Esmeralda? Parigi è la città delle grandi storie d’amore, come quella del teologo Abelardo e l’allieva Aloisa: lui è finito evirato e lei in convento, ma la loro casa, dopo circa 900 anni, è ancora lì al numero 9 di Quai aux Fleurs. Altro nido d’amore è l’ex abitazione della pittrice Nèlie Jacquemart e del banchiere Edouard Andrè oggi diventata un museo, custodisce la loro preziosa collezione d’arte che include Sandro Botticelli, Tiepolo, Paolo Uccello, Canaletto.

Le opere d’arte diventate simboli del romanticismo e custodite a Parigi sono tante, ma “Amore e Psiche” di Canova merita una sosta che duri più di qualche secondo, anche se l’unico modo per affrontare il Louvre è correre. Se si ha un gusto più contemporaneo e si preferisce per esempio il graffitismo, allora si può fare un salto al 18° arrondissement dove il Mur des “Je t’aime” raccoglie la scritta “ti amo” in 311 lingue (dialetti compresi).

C’è poi l’emozione unica che regalano la pioggia d’autunno sul tappeto di foglie gialle o il tramonto di primavera. Stradine caratteristiche e d’altri tempi si trovano in molti quartieri di Parigi, per esempio a Montmartre dove si può sostare al Cafè des deux Moulins, il bar di quella romanticona di Amélie. Si può anche ripercorrere i passi di Adele nella videoclip della struggente “Someone like you”, arriverete sul monumentale Ponte Alessandro III con vista sulla Senna, lì la fotografia durante il bacio è d’obbligo.

Andrea VIGNERI

[ Torna indietro... ]