Da qualche settimana, a scontare la colpa di due genitori ostinati è una bambina di un anno mezzo, portata via da casa e messa al centro di una delicata controversia sia dal punto di vista legale che mediatico.

La bambina è figlia di una coppia piemontese, Luigi e Gabriella Deambrosis, ed è stata dichiarata adottabile dal Tribunale dei minori del Piemonte in seguito a una denuncia dei vicini di casa che, una sera, si sono accorti che la bambina era stata lasciata sola in macchina a piangere.

Il dato più significativo della vicenda è che Luigi e Gabriella hanno 70 e 57 anni e, dopo svariati tentativi falliti di adozione, si sono recati all’estero e hanno concepito la bambina grazie alla fecondazione eterologa.

Un figlio voluto a tutti i costi, una denuncia, la sentenza shock ed infine guerra legale. La famiglia accusa i giudici di aver emesso una decisione del tutto basata su questioni anagrafiche, e il tribunale dal canto suo assicura che la sentenza verte sulla base degli episodi abbandonici.

Al contempo, la stessa sentenza recita che “i genitori non si sono mai seriamente posti domande in merito al fatto che la figlia si ritroverà orfana in giovane età e prima ancora sarà costretta a curare i genitori anziani, che potrebbero avere patologie più o meno invalidanti, proprio nel momento in cui, giovane adulta, avrà bisogno del sostegno dei suoi genitori”.

I titoli di giornali e agenzie vertono sulla questione anagrafica, nella sentenza questo punto pare essere solo collaterale perché è l’abbandono il motivo fondante. I due coniugi si sono abbondantemente appellati ai media, indignati da una legge brutale e ingiusta poiché li penalizza per la loro età, e ciò ha creato molta confusione.

Non so se in questa vicenda si possa parlare di verità o di menzogne, piuttosto di incoscienza. Non conta se la bambina è stata sottratta per l’uno o l’altro motivo, entrambi sarebbero legittimi.

A pochi, invece, pare importare che c’è una bambina che è finita in bocca al mondo. Venuta alla luce per rivincita nei confronti di un destino sfortunato, figlia di due genitori che probabilmente non la vedranno crescere perché dovranno espiare al loro egoismo. Una bambina che ora è sola e lontana dall’amore.

Essere genitori significa essere, prima di tutto, generosi. Questa è una condizione necessaria fin dal principio, e non solo in itinere. È per questo che quando un uomo e una donna prendono la decisione di avere un figlio devono farlo con responsabilità, certi che potranno garantire al loro bambino non solo un presente, ma soprattutto un futuro d’amore. Amore che vuol dire affetto, amore che vuol dire presenza fisica e morale, amore che vuol dire cure e attenzioni. E non solo nel momento in cui questo figlio emette il primo vagito o compie i primi passi, ma per tutta la vita.

Certo, l’esistenza è un gran punto interrogativo. Ci sono genitori che fatalmente lasciano i propri figli troppo presto, come figli che se ne vanno prima di coloro che li hanno messi al mondo. È terribile, ma ci sono delle circostanze che gli esseri umani non possono contrastare. Quello che gli esseri umani però possono fare è prendere coscienza dei propri limiti e  non trasformarli in errori che sono altri a dover subire. Non sempre è eroico né esemplare dare la vita. Vita non è quando nasci. È quando cresci.

Roberta Restretti