Accade per la seconda volta, come l’anno scorso con Bianca Balti, che la “bruttina” batte la top model. Stavolta la sconfitta è la Marianna di Francia Laetitia Casta che dopo 15 anni ha fatto ritorno al Festival di Sanremo: qualche ruga in più, qualche parola di italiano in più, e qualche strato di vestiti in meno. Ce la ricordavamo infatti castissima, come da nome, in quell’edizione in cui fu valletta di Fazio e ballò insieme al premio Nobel Dulbecco.

Molto più spigliata è apparsa ieri sul palco, dove si è esibita ballando e cantando. Ha intonato l’intensa “Meraviglioso” di Domenico Modugno, peccato però che lo stesso non si possa dire dell’abito da sera che ha indossato nella prima parte del suo intervento. Drappi, catene, guanti lunghi, pessima vestibilITà, eppure si trattava di un Givenchy Haute Couture di qualche anno fa, insomma la creazione di uno degli stilisti più dotati delal sua generazione: Riccardo Tisci.

Elegantissima invece Luciana Littizzetto: se la Casta era ingessata perfino in un abito di alta moda, che per lei dovrebbe essere una divisa, la presentatrice era in egual modo a suo agio travestita da Raffaella Carrà che negli eleganti look realizzati per lei da Gucci.

Nero, lustrini, lungo e corto: Luciana Littizzetto, su alti trampoli, non si è fatta mancare nulla. La più elegante del Festival alla prima puntata? Lei, insieme a Cristiana Capotondi in un Dolce&Gabbana d’alta moda. Tutto il resto è noia, compreso il look di Giusy Ferreri da cui ci aspettavamo, più nel male che nel bene, qualcosa di più.

Andrea VIGNERI