Un Fiorello formato famiglia ha sbancato l’auditel anche ieri sera, con la terza puntata, la penultima, del suo show #il più grande spettacolo dopo il weekend.

Ad assistere allo spettacolo, infatti, c’erano la mamma Rosaria e la moglie Susanna Biondo che sono state convolte negli esilaranti monologhi del presentatore, ieri sera in gran forma.
Dopo aver citato la madre e il padre nei suoi aneddoti di bambino, e aver parlato della sua vita di padre, seppur acquisito, di una ragazza adolescente, sul palco è arrivato anche il fratello, Beppe, ormai popolare quanto il maggiore grazie alle fiction che lo vedono indiscusso protagonista.

E in tutte queste circostanze, dall’imitazione del padre che lo canzonava quando era un ragazzino e già mostrava le prime velleità di intrattenitore, all’aneddoto surreale che descriveva una notte in giro per locali “alla ricerca della figlia perduta”, fino ai Fiorello Brothers che si sono esibiti insieme in una scena di un improbabile poliziesco, lo studio, ma anche le case dei tanti telespettatori, si sono riempiti di risate divertite.

Oltre a Beppe Fiorello, altre guest star si sono prestate a fare da spalla al’incontenibile mattatore, e tutte hanno saputo mostrare la parte migliore di sé.
Dalla cantante Elisa insospettabile imitatrice a Biagio Antonacci impacciato concorrente di XFactor davanti ai giudici Morgano e Ariso, tutti si sono calati nella parte e non si sono risparmiati.

Persino Tony Bennet, una leggenda musicale vivente, per la quale, forse, altri avrebbero sbrodolati complimenti e srotolato tappeti rossi, è stato oggetto di uno sketch che, seppur breve, è stato apprezzato dai presenti.

Che dire, dunque, di questo successo incontenibile? La chiave giusta, quella utilizzata da Fiorello, è, oltre alla normalità più volte ostentata, una comicità che fa pensare perché, oltre a strappare una risata, lascia il segno.
Non ci riferiamo solamente al monologo iniziale durante il quale si è rivolto a Nikolas “le capoccion” Sarkozy e ad Angela “signora Fletcher” Merkel, invitati dal conduttore a smetterla di fare i professori ed avere pazienza con la lentezza italiana, ma anche a tutti gli episodi di vita vissuta da lui raccontati. Pur sapendo che si tratta di “libere rivisitazioni”, ci rendiamo conto che, in tutti, c’è anche un fil rouge di verità, ed è proprio questa a colpire e a decretare la preferenza degli italiani.

La settimana prossima verrà trasmessa l’ultima puntata e noi di TheWoman vorremmo lanciare un appello ai vari direttori delle reti televisive italiane: poiché l’esperimento è riuscito e gli spettatori hanno dimostrato di gradire la trasmissione, perché non proporre altri programmi in grado di offrire un’alternativa a reality show ed affini? Tentare non nuoce e, anzi, potrebbe anche funzionare.

Vera Moretti