Quando finisce, Sanremo ci lascia un po’ così. Spossati, più o meno soddisfatti, con gli occhi cerchiati dal sonno, malinconici. Come dopo un amplesso. Un amplesso durato cinque giorni. Ci rimangono le polemiche ancora calde (quella che ha visto Geolier protagonista, ma anche quella sulla vittoria di Angelina Mango orchestrata, a detta di molti, dalla sala stampa a discapito del volere del pubblico), le canzoni nuove da cantare in macchina, i commenti esilaranti sui social. E ci rimangono anche gli abiti che abbiamo visto avvicendarsi sul palco. Alcuni veri protagonisti rispetto a canzoni mediocri, altri in sublime simbiosi con l’artista che vestivano, altri ancora eccessivi, giusto perché l’importante è che se ne parli. Abbiamo seguito con molta attenzione ogni serata e abbiamo guardato con occhio vigile (anche quando il sonno cercava di avere la meglio) ogni look di Sanremo 2024.

Look di Sanremo 2024

Al contrario dello scorso anno, quando le mise sono diventate manifesto per supportare un pensiero, per urlare un’idea. O quando gli abiti si sono fatti portavoce del momento storico travagliato, con platform altissimi per reagire alla crisi, look ieratici come testimonianza del dolore per le guerre e per le catastrofi naturali. È innegabile che i look di Sanremo 2024 siano nel complesso stati – dal punto di vista dell’eleganza e non solo – sottotono. Ci si è troppo spesso rifugiati nella sicurezza del nero o nella celebrazione del passato. Le silhouette sono state semplici e pulite, senza particolari fronzoli. I messaggi sociali ci sono stati, ma questa volta sono usciti direttamente dalle bocche degli artisti in gara o dalle parole dei testi delle loro canzoni. Pur tuttavia, anche in questa 74esima edizione, c’è stato chi è riuscito a portare una visione personale, a raccontare una moda sempre più fluida, consacrando ancora una volta il palcoscenico dell’anno come barometro delle tendenze più attuali.

No pants trend

Tra quelle più forti che abbiamo visto, c’è senza dubbio il pantless trend. Niente gonna, niente pantaloni. Concessi al massimo shorts talmente tanto mini da sembrare slip. La tendenza è stata magistralmente interpretata da Annalisa, in Dolce & Gabbana, che, una sera dietro l’altra, ha sfoggiato reggicalze a vista quando da una giacca con slip in paillettes, quando da un blazer over senza top. Ma la nostra preferita è stata Loredana Bertè, sempre straordinaria in Valentino: camicie over, felpe maxi bordate da piume e dress talmente tanto mini che sembra quasi il dress non ci sia proprio.

Look di Sanremo 2024: Cuissardes

E il no pants trend fa da sempre rima con cuissardes. E i look di Sanremo 2024, così come le passerelle, li hanno celebrati in ogni salsa, anche quando pantaloni e gonne c’erano. Memorabili quelli grintosi e audaci di Emma, della maison Casadei, realizzati in vernice laccata di colore nero, con punta affusolata e con tacco a spillo in acciaio, che le allungano vertiginosamente le gambe. Superba anche la versione di Giorgia, co-conduttrice della seconda serata, che ha accompagnato il suo primissimo look Dior – uno frac androgino con micro shorts – con over-the-knee boots in pelle nera, sulla cui tomaia è ricamata una ragnatela di cristalli.

Spacchi vertiginosi

E poi, guardando i look di Sanremo 2024, abbiamo capito che la pelle nuda è un must. Niente pantaloni, niente gonne, niente top sotto la giacca. Ma, forse, l’interpretazione più sensuale di questo mood ce regalano quando più che esibiti i lembi di pelle si vedono e non si vedono. E parliamo dell’ultimo abito di Annalisa (in Dolce & Gabbana tutte le sere), con maniche lunghe, spalline strutturate, scollatura profondissima e gonna intagliata da spacchi profondissimi. O dell’abito della finale di Angelina Mango, vincitrice dei Sanremo 2024, firmato Etro, con overskirt in georgette ricamata da jais e cristalli neri sopra body in duchesse nera e verde con inserti in pizzo.

Glitter, cristalli e paillettes

Ma che Sanremo sarebbe senza glitter e paillettes? Non sarebbe Sanremo. E infatti non sono mancati, anzi… abbiamo trovato cristalli micro e macro sul bavero della giacca di Geolier o sulle innumerevoli giacche di Amadeus (Gai Mattiolo). Marco Mengoni ha persino indossato un top intessuto come se fosse una ragnatela ricoperta da luccicanti strass. Abbiamo visto una pioggia di glitter tempestare il suit in maglia di colore turchese, firmato Loewe, della prima esibizione di Ghali, a nostro avviso tra gli uomini, insieme a Mahmood, meglio vestiti dell’intero Festival. E poi paillettes sul bel due pezzi di Roberto Cavalli, indossato da Alessandra Amoroso in veste di presentatrice per la seconda serata, sulla maglia della seconda serata di Giuliano Sangiorgi e, ancora, sugli abiti rosa shocking di entrambi i Ricchi e Poveri. E mentre tutti scelgono di esibire le paillettes, Fiorello in Armani sovverte le regole e le indossa sotto la giacca.

Look di Sanremo 2024: Vintage

È stata lei, la più amata dagli italiani, Lorella Cuccarini a portare sul palcoscenico dell’Ariston il meglio della storia della moda italiana, celebrandola. Impeccabile nei panni di co-conduttrice della serata cover, approdata a Sanremo a quasi quarant’anni dal suo debutto, ha scelto di indossare capi di archivio: uno smoking dress con choker di perle bianche di Gianfranco Ferré, un abito lingerie firmato da Dolce&Gabbana, con cui ha fatto la sua prima apparizione. E poi un abito Gianni Versace, della collezione autunno inverno 1992, e per chiudere uno slip dress di Roberto Cavalli.

Giacca su pelle

Qualcuno ha detto che a Sanremo dovevano aver finito i sottogiacca (azzardiamo che le T-shirt possa averle sottratte tutte Alfa, che ne ha sfoggiate in quantità). Tanti sono stati i look con blazer su pelle nuda. La tendenza non è nuova, l’abbiamo vista molte volte sia nella scorsa primavera estate, sia per questo autunno inverno 2023 2024. La novità, se vogliamo, è che sono stati gli uomini più che le donne ad interpretarla. E che le giacche alle quali facciamo riferimento non sono esattamente il più classico dei blazer. Il trend è stato interpretato, giusto per citare alcuni dei look a nostro avviso più riusciti, da Marco Mengoni, mattatore della prima serata, con un blazer in pelle di colore bordeaux (Versace). Da Alessandro De Santis de I Santi francesi (in Dolce & Gabbana) con una giacca bianca dalla silhouette leggermente cropped. E da Irama, con una giacca senza reverse, dalla quale spiccava un filo rosso (lo stesso che ha indossato ogni serata e che pare simboleggi proprio la canzone portata sul palcoscenico dell’Ariston, filo rosso dell’intero album).

Look di Sanremo 2024: Il nero

C’è del Sanremo in questo nero… Abbiamo capito il Fantasanremo (lo scorso anno era il bianco a dare punti), che dava bonus a chi sfoggiava il total black. Abbiamo capito che il nero è il colore più elegante. E abbiamo anche capito che fa subito serata di gala. Ma ci aspettavamo un po’ più di rosa Piccioli, un tocco in più di bianco, o di rosso, di oro e argento. E, invece, niente. Una teoria di macchie nere. Se dovessimo elencare i nomi di chi ha optato per il più iconico dei colori-non colori, rimarremmo qui fino al prossimo Sanremo. Tuttavia, qualcuno si è distinto. Tra le donne, per esempio, citiamo Alessandra Amoroso che, pur andando sul sicuro e senza particolari slanci, è riuscita ad essere sempre elegante, con un guizzo sexy e bondage l’ultima serata, quando ha sfoggiato un abito di Roberto Cavalli dalla profonda scollatura con effetto corsetto. Menzione ad onore, per Malika Ayane. Superba dea in Alberta Ferretti, che ha realizzato in esclusiva per lei un abito monospalla in velluto, con silhouette a sirena e motivo scultoreo in organza. E seconda menzione per Rose Villain, con una jumpsuit seconda pelle di Balenciaga, ingentilita da un drappeggio che parte dalla spalla, si lega in vita e scende lungo fino alla caviglia.

Il nero secondo Mahmood

Tra gli uomini, invece, scegliamo Mahmood, che ha dimostrato come anche il nero può incarnare tanti diversi mood. Lo abbiamo amato nella versione workwear con il gilet multitasche e i pantaloni cargo (tutto in pelle e tutto fatto su misura da Prada), ma anche con la maglia asimmetrica sopra i pantaloni a zampa (Rick Owens). Adorato con la tuta in nappa nera smanicata, firmata Loewe, e con camicia kimono aperta sul petto sopra pantaloni eleganti di Dolce & Gabbana. Anche in questo caso, il colpo di coda è arrivato alla finalissima, quando si è presentato con la tuta gold di cui parla la sua canzone, disegnata a posta per lui dal direttore creativo di Valentino Pierpaolo Piccioli. Ricamata di paillettes oro, sbucava da sotto un anorak over in nappa con iconica stud, firma della maison, sul collo. Insomma, con Mahmood il nero non ci ha annoiati.

Pinella PETRONIO

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