Quando una delle donne più potenti del mondo, nota per essere una delle top manager di maggior influenza a livello internazionale, invita le donne a non sprecare tutte le proprie energie nella carriera professionale, è inevitabile che la notizia abbia un eco globale.

Il suo nome è Erin Callan, ex direttrice finanziaria di Lehman Brothers, che domenica 10 marzo dalle pagine del New York Times, ha raccontato nell’articolo “Is there life after Work?” (C’è vita oltre il lavoro?) il proprio rammarico per aver perso tanti anni inseguendo il lavoro, incentrando tutto sulla carriera e mettendo in secondo piano la vita privata così come le piccole gioie della quotidianità.

Un’epifania che l’ha portata a licenziarsi: «Da quando ho lasciato il lavoro alla Lehman ho avuto tutto il tempo per riflettere sulle decisioni che ho preso di proporzionare il tempo dedicato al lavoro con il resto della mia vita. A volte incontro giovani ragazze che dicono di ammirarmi per quello che ho fatto. Ho lavorato duramente per 20 anni e ora posso passare i prossimi 20 anni a fare altre cose. Ma questo non è equilibrio. Non lo auguro a nessuno. Fino a poco tempo fa, pensavo che focalizzarmi sulla carriera fosse la cosa più importante per avere successo. Ma adesso sto cominciando a capire che ho sprecato il meglio della mia vita. Avevo talento, ero intelligente e piena di energia. Non avrei dovuto essere così estrema».

Una rapida carriera in ascesa quella della Callan, assunta nel 1995 da Lehman Brothers grazie alla sua esperienza in materia di tassazione dei titoli obbligazionari, e direttore finanziario nel 2007, carica che ricoprì per appena sei mesi.

Ad essere sinceri l’ex top manager è stata anche fortunata a licenziarsi prima del crollo della banca d’affari, ma questa è un’altra storia. Così, dopo una breve esperienze a Credit Suisse, Erin Callan si è ritirata a vita privata, trasferendosi in Florida e sposando un vecchio compagno del liceo, oggi pompiere, dal quale sta cercando di avere un bambino. Una vita ben differente da quella precedente tutta riunioni e fretta, tanto da valerle il soprannome “La Greta Garbo della crisi finanziaria del 2008”.

«La cosa più importante è che ho perso l’occasione di avere un figlio tutto mio. Oggi ho 47 anni e già sono parecchi anni che con mio marito cerchiamo di aver un bambino con la fecondazione in vitro. Stiamo ancora sperando. Come tutte le persone avevo relazioni, un marito, gli amici, i parenti, ma a causa del lavoro non ho dato a nessuno il meglio di me. Si sono dovuti accontentare delle briciole».

Una decisione davvero coraggiosa quella di Erin Callan che sembra non rimpiangere per nulla al mondo. Siete d’accordo con lei? Lo fareste mai?

Giulia DONDONI