12 settembre 1993. Elisa Claps, 16 anni, scompare nel nulla. 17 anni dopo, il 17 marzo 2010, i suoi resti vengono trovati nel sottotetto della chiesa Santissima Trinità, a Potenza. E’ un puro caso: degli operai stanno lavorando ad alcune opere di ristrutturazione per infiltrazioni di acqua. Il corpo di Elisa, o almeno quel che ne resta, con i suoi occhialini da vista, sono lì. I sospetti convergono tutti su un tipo strano, Danilo Restivo, già processato in Gran Bretagna per l’omicidio della sua vicina di casa, Heather Barnett, ammazzata il 12 novembre del 2002 nel bagno della sua abitazione. Ancora oggi, Restivo resta l’unico imputato per l’omicidio di Elisa Claps. Il processo, a porte chiuse, ha avuto un enorme richiamo mediatico ed ha già avuto una richiesta di condanna a 30 anni in primo grado.
Stamane, a Salerno, si è tenuta la quarta udienza del processo di appello, ed ancora una volta è stato colpo di scena.

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