Vi ricordate “Vieni via con me”, la trasmissione di e con Fabio Fazio e Roberto Saviano? Alla fine di ogni puntata i due conduttori, a turno, illustravano i motivi per restare o andarsene dall’Italia ma, ogni volta, riuscivano a trovare un valido pretesto per rimanere. A volte si ispiravano a grandi persone che hanno contribuito a migliorare il Paese, altre ricordavano opere d’arte frutto del talento italiano. Insomma, nonostante le brutture dell’attualità, sembrava sempre che l’ottimismo volesse prevalere, per continuare a combattere e sperare in un futuro migliore.

In questi giorni, alla luce dei fatti che stanno interessando lo scenario politico italiano, è sorta una specie di “replica” di quel gioco inventato da Fazio e Saviano, che vede, però, come protagoniste, solo e unicamente donne.

Si tratta di un filmato, che sta diventando un vero e proprio caso del web, intitolato “Io resto per le donne d’Italia”, realizzato dall’associazione Filomena (www.filomenainrete.com), in questi giorni in prima linea per la mobilitazione che interesserà, con manifestazioni in molte città, tutta l’Italia contro la mercificazione del corpo femminile. Questo:

Ebbene, questo video parte da quell’idea, ma le donne che appaiono non hanno dubbi : vogliono rimanere, nel loro Paese, e lo dicono con convinzione ed orgoglio, ripensando alle tante donne forti, intelligenti e speciali che rappresentano parte del patrimonio culturale italiano. I nomi sono tanti, e si va da Elsa Morante a Alda Merini, da Rita Levi Montalcini a Tina Anselmi, da Susanna a Maria, da Franca a Giuliana.

Questi ultimi nomi non vi dicono niente? Forse perché non si tratta di persone che hanno scritto libri, vinto Nobel o partecipato alla vita politica, ma sono comunque donne uniche, coraggiose e moderne, che ogni giorno si scontrano con una vita che non regala nulla, che non è dalla loro parte e che le costringe a lotte, corse e fatiche per arrivare a sera con la schiena rotta ma soddisfatte di aver saputo svolgere i loro ruoli di moglie, madre, figlia, lavoratrice e chissà cos’altro.

Si parte, perciò, da donne famose, per poi coinvolgere tutte noi, che non ci sottoponiamo ad una visione arcaica della figura femminile, che crediamo sia giusto seguire i nostri ideali senza farci tarpare le ali, che crediamo nel nostro valore e non accettiamo favori e scorciatoie dal maschio di turno.

Il filmato è stato divulgato in rete per sensibilizzare tutte le donne che non vogliono più essere rappresentate da antichi e degradanti stereotipi, colpevoli di offrire una visione distorta della donna e di inviare un messaggio pericoloso alle nuove generazioni femminili, ovvero quello per cui attraverso il corpo si può arrivare in alto senza fatica.

Correlate a questa iniziativa, ne sono nate molte altre, come quella promossa dall’associazione Di nuovo (http://dinuovodinuovo.blogspot.com) che, dopo la messa in scena, il 3 ottobre scorso al Teatro Franco Parenti di Milano, di “Libere”, atto unico dedicato alle donne diretto da Cristina Comencini, ora invita le donne a partecipare alla giornata nazionale di mobilitazione, il 13 febbraio.

La voce fuori dal coro è quella della stessa Comencini che non si rivolge solo alle donne, ma anche agli uomini, perché sostengano le proprie mogli, compagne, amiche, colleghe in questa protesta. Ciò che sorprende è la partecipazione massiccia di tante donne celebri, in tutti i campi, e appartenenti a diverse convinzioni politiche e sociali, ma questa volta unite e compatte, schierate dalla stessa parte per far sentire una voce che, all’unisono, esclama : sono donna e proteggo la mia dignità.

Il quadro d’insieme mi sembra suggestivo e sicuramente di grande impatto, ed è segnale di come, quando c’è, la solidarietà femminile non ha confini né colori.

Vera Moretti