Anni di lotte per l’emancipazione da uno stereotipo della società che voleva la donna sposa e madre, non sono stati sufficienti ad affrancarci dall’idea che la felicità assoluta risieda nel matrimonio. E allora ci ritroviamo a sospirare davanti alle vetrine degli abiti da sposa, sognando il momento in cui lo indosseremo, immaginandoci bellissime, con il velo bianco e delle scarpe da favola.

Perché le spose, qualunque cosa indossino, sono sempre belle. Ma chi lo ha detto? Ci sono donne che prese da un eccesso di zelo nuziale si conciano come meringhe, che se ti distrai un attimo le scambi per la decorazione della wedding cake. Altre che non curanti che il loro futuro marito è una spanna più basso, vogliono per forza indossare 12 cm di tacco, tanto che quando li vedi entrambi in piedi all’altare, più che una coppia sembrano l’articolo “il”. Altre che ostinate, persistono nel volere calzare la classica décolleté da matrimonio, quella di pelle di vitello avorio, da zia Gina, con il mezzo tacco, la punta e il cinturino alla caviglia. Orrore.

Eleganza, sobrietà e raffinatezza devono essere le parole d’ordine della sposa moderna, quindi eccessi e bizzarrie devono essere moderati, che non tutte siamo Carrie Bradshaw e possiamo permetterci il lusso di mettere un uccello in testa, in mezzo ai capelli. La stessa cosa vale per gli abiti da damigella secentesca. Sappiamo che in ogni Cenerentola che si rispetti si nasconde una principessa, ma focalizziamoci su un punto: viviamo nel 2013, l’epoca del Barocco è già passata da un tempo.

Niente tette strizzate e al vento, niente spacchi esagerati – la giarrettiera deve vederla soltanto il neosposo -, niente vertiginose scollature sulla schiena che lascino intravedere là dove solitamente non batte il sole. Sì a pizzi e leggere trasparenze, ma solo se l’abito ha linee semplici e lineari, che di bignet ci bastano già quelli sulla torta.

Il colore dell’abito da sposa è e sarà sempre uno: il bianco, con tutte le varianti e le declinazioni del caso. Non vi venga in mente di sposarvi in rosso o in viola, ma nemmeno in toni pastello, che non siete certamente

 

Pinella PETRONIO

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