Se la sessione plenaria di Bruxelles dei prossimi 9 e 10 settembre convaliderà questo risultato, i pacchetti da 10, le sigarette slim, e quelle al mentolo spariranno. Viceversa, sui pacchetti superstiti torneranno ad imperversare le immagini raccapriccianti di morte. Come se la medesima operazione di qualche anno fa avesse sortito gli effetti desiderati.

L’ennesima guerra al fumo e al suo business è partita ieri sera, quando Bruxelles ha approvato la direttiva contro cui, nel nostro Paese, si sta battendo “Save the Choice“, comitato indipendente e trasversale agli schieramenti politici che nasce dall’incontro di persone che, pur con esperienze e competenze differenti, hanno in comune la passione per l’Europa e le libertà individuali, si presenta a Bella.it.

“SAVE THE CHOICE” ci ha fatto sapere che: “Con 50 voti a favore, 13 contrari e 8 astenuti, la commissione ENVI (Ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare) ha confermato la forma più restrittiva della proposta di revisione della direttiva sui prodotti del tabacco, in esame al Parlamento Europeo, nonostante le posizioni contrarie delle altre commissioni (come la Juri – Affari Legali) e dichiaratamente contro l’accordo raggiunto nelle ultime settimane dal Consiglio dei Ministri della Salute europei“.

COSA POTREBBE ACCADERE. Senza troppi giri… di fumo, entro la fine dell’anno potrebbero scomparire diversi tipi di sigarette; verrebbe introdotto il divieto di aggiunta di aromi o additivi (come ad esempio il mentolo); sarebbe negata la scritta della marca su ogni singola sigaretta; i pacchetti verrebbero coperti con immagini choc al 75% fronte e retro. Quindi, finirebbero le promozioni gratuite di sigarette; divieto di circolazione di nuovi prodotti se non dopo aver ricevuto l’autorizzazione preventiva; divieto di produzione e vendita di porta sigarette che coprano o sostituiscano il pacchetto; l’utilizzo delle sigarette elettroniche verrebbe considerato solo come prodotto medicale e quindi venduto in farmacia.

Una scelta “illiberale“, è stata definita da Annalisa Chirico, portavoce del comitato Save the Choice che sta promuovendo una petizione e raccolta firme arrivata a quota +6 mila adesioni, ed ha proseguito parlando di “criminalizzazione di un vizio in nome di una crociata ideologica che assesta un duro colpo alla nostra libertà, con effetti economici del tutto negativi“.

LA CRISI DEL MERCATO. E’ vero che il fumo fa male alla salute, ma quanto farebbe male alle tasche e alla cultura europea? Save The Choice ha analizzato il fenomeno di mercato ed i consumatori ed ha stimato che solo le sigarette slim, con la loro boccata elegante ed il fascino retrò, sono le più amate dalle donne italiane over 45, sono scelte da oltre un milione d’Italiani (il 9% del mercato nazionale dei fumatori) e sono acquistate da 6,8 milioni di europei.
Poi, ci sarebbero da considerare gli oltre 190 mila posti di lavoro che verrebbero tagliati, della chiusura dei molti rivenditori che, solo nel nostro Paese, hanno aperto i battenti in questi ultimi mesi andandosi ad aggiungere agli altri “Paperoni del retail: slot machine e bar cinesi.  Quindi, dura vita ai tabagisti e fautori della bionda?

I DIVIETI SONO GIÀ PARTITI. ANCHE DELLA SIGARETTA ELETTRONICA. E’ in vigore infatti da qualche giorno il divieto anche della sigaretta elettronica nei luoghi pubblici, uffici comunali, scuole, treni, bus e al Senato, da oggi. Paradossalmente, NON alla Camera dei deputati, dove proprio in queste ore è al vaglio la proposta di maxi-tassa sulle sigarette elettroniche che da gennaio 2014 provocherà un rincaro nei prezzi al commerciante come al consumatore.

Non è dunque un caso se martedì 9 luglio scorso in Piazza Montecitorio (sede della Camera dei Deputati) si è levato il grido dell’ Associazione Nazionale Fumo Elettronico (ANaFE) contro il Governo. “Ma che vi siete fumati tutti?” 

Paola PERFETTI

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