L’FBI è venuto a conoscenza della verità a partire dal 2002 dopo una serie di indagini svolte sul lavoro di Anthony Pellicano, il detective delle star, già coinvolto in decine di casi di spionaggio privato e assunto dal cantante per annacquare le accuse di pedofilia.

Tra le carte sequestrate all’investigatore privato sono emersi molti fascicoli schiaccianti sulla colpevolezza della star, nonostante questi documenti non siano mai stati trasmessi ai pubblici ministeri, nemmeno nel 2005, all’epoca del controverso processo per molestie sessuali.

A spingere il collaboratore di Pellicano a dire la sua verità su Michael Jackson, ancora soldi. 7

Si tratta della causa milionaria intentata agli eredi dal coreografo Wade Robson, che negli anni Novanta era stato uno dei tanti bambini di passaggio a Neverland e morto suicida pochi giorni dopo la dipartita di Michael.

L’investigatore ha confermato di conservare una copia dei documenti dell’FBI in cui compaiono i nomi di almeno 17 vittime di abusi, tra cui cinque bambini attori e due ballerini.

This is it, stanno così le cose direbbe Jacko. Che anche dall’oltretomba non conosce pace.

Paola PERFETTI

[ Torna indietro... ]