Agnese Piraino Leto in Borsellino è morta questa mattina a Palermo all’età di 71 anni dopo una lunga malattia.

Figlia del presidente del tribunale di Palermo Angelo, si sposò con l’allora giovane magistrato Paolo Borsellino il 23 dicembre 1968 e dal loro matrimonio nacquero tre figli: Lucia, 44 anni, oggi assessore regionale alla Sanità, Manfredi, 41 anni, attuale dirigente del commissariato di polizia di Cefalù, e Fiammetta, di 40.

La Nazione la conobbe nel 1992 dopo l’attentato di via D’Amelio: era il 19 luglio 1992 quando il marito cadde in un agguato mafioso sotto casa della madre. Da allora, la Signora Agnese ha sempre tenuto un atteggiamento di grande riserbo insieme ai figli, limitandosi a presenziare a poche cerimonie pubbliche in ricordo del marito.

La vedova Borsellino, 71 anni, non aveva mai rinunciato a testimoniare il proprio impegno nella lotta alla mafia e nella ricerca della verità sull’uccisione del marito. Proprio in questi giorni è iniziato a Caltanissetta il quarto filone processuale sull’attentato. Agnese Piraino Leto, che già era stata sentita durante la fase istruttoria, era indicata fra i testimoni principali del dibattimento. Aveva tra l’altro riferito sulle inquietudini del coniuge che si erano accentuate dopo la strage di Capaci nella quale vennero uccisi Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta. […] Solo in occasione delle udienze del processo per la strage aveva riferito le confidenze e le preoccupazioni del marito alla vigilia dell’attentato“, riportano le agenzie e suonano amare le parole delle sue dichiarazioni in aula.

Paolo mi accennò che c’era una trattativa tra la mafia e lo Stato” – aveva raccontato ai pm la vedova – “Dopo la strage di Capaci mi disse che c’era un colloquio tra mafia e pezzi infedeli dello Stato“. La donna parlò di un Borsellino “sconvolto” mentre le rivelava di avere saputo che l’ex capo del Ros, Antonio Subranni, era “punciuto” (uomo d’onore, ndr). “Paolo mi disse” – raccontava la donna – “mi ucciderà la mafia ma solo quando altri glielo consentiranno“. I verbali dei suoi interrogatori sono stati acquisiti anche al processo al generale dei carabinieri Mario Mori. La malattia le impedì di essere presente in aula a ripetere quelle parole.

Le esequie si terranno alle ore 9.30 di lunedì 6 maggio nella sua Palermo, ma già si susseguono i messaggi di dolore e di commiato da parte delle Istituzioni.

Il fratello di Paolo, Salvatore Borsellino, ha dichiarato in modo secco ed esaustivo: “È morta Agnese. E’ andata a raggiungere Paolo. Adesso saprà la verità sulla sua morte“.

Ricordiamo che mai fu trovata l’agenda rossa di proprietà del giudice Borsellino. Ora, dopo 21 anni, marito e moglie potranno trovare un po’ di pace insieme.

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