Questa figura professionale sta diventando sempre più popolare anche in Italia. Abbiamo chiesto a Marta Merlini, wedding planner di professione, di svelarci i segreti del mestiere e di raccontarci alcune delle cose più strane che le sono capitate durante la sua carriera. Ecco cosa ci ha rivelato:

Marta, da quanto tempo fa la wedding planner? Per diventarlo è necessaria una qualificazione professionale?
Ho iniziato circa venti anni fa gestendo Cascina Boscaccio, una location alle porte di Milano che affittavo per matrimoni. Dopo poco tempo ho voluto dare un servizio in più ai miei futuri sposi e un po’ alla volta ho iniziato a selezionare una serie di fornitori da proporre agli sposi (catering, flower designer, fotografo, musicisti, animazione per bambini, ecc.), questo per poter dare un valore aggiunto alla location offrendo un servizio nell’organizzazione dell’intero matrimonio. In poche parole facevo già quello che in Italia circa dieci anni fa è stato chiamato “servizio di wedding planner”, ma che in America esisteva da molto tempo.
A differenza dell’America, però, a tutt’oggi da noi non c’è un albo professionale e quindi chiunque può iniziare a fare questo lavoro presentandosi come Wedding Planner. Quello che consiglio a chi vuole fare questo lavoro è prima di tutto di iscriversi a un valido corso di formazione e poi fare tanta, ma tanta pratica vicino a una Wedding Planner con parecchi anni di seria esperienza. Avete in mano l’organizzazione di un giorno che è unico e irripetibile: non è permesso sbagliare!

Nel corso della sua esperienza ha ricevuto qualche richiesta particolarmente strana e originale da parte degli sposi?
Mi è successo alcuni anni fa di organizzare un matrimonio con “immersione nel lago” ed essendo anch’io una subacquea, mi sono divertita davvero molto ad organizzare il tutto.

A suo parere, com’è cambiato il matrimonio nel corso di questi anni? Ci sono differenze rispetto al passato?
Certamente! Adesso le spose leggono, si informano, sono molto preparate e spesso hanno già le idee ben chiare. Il matrimonio viene curato nei minimi particolari, mentre anni fa la cosa più importante era “mangiar bene”; adesso quest’aspetto è ancora sicuramente importante ma non è l’unico da tenere “sotto controllo”. Bisogna avere una visione più ampia, più generale dell’intero matrimonio.

Cosa le chiedono le coppie che vogliono sposarsi in questo periodo? Cosa va di moda nel 2013?
Il color glicine, usato parecchi negli ultimi anni, sta lasciando il posto al verde Tiffany. Noto che si sta tornando alla semplicità e che, relativamente alla scelta del menù, si tende a prediligere i piatti tipici della tradizione.

Martina ZANGHI’

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