Durante il XX Congresso Nazionale SIN, la Società Italiana di Neonatologia, è stato proposto di creare un database che permetta di avere, sia a livello locale sia a livello nazionale, dati relativi ai neonati presenti in Italia, al fine di monitorare e censire i punti nascita presenti su territorio nazionale.

Si tratta di un fondamentale punto di partenza da cui muoversi per la realizzazione del Neonatal Network.
Uno dei principali obiettivi della SIN è, infatti, quello di migliorare l’assistenza neonatale in Italia ed essere al corrente dei dati epidemiologici, che attualmente sono delegati ad istituzioni come l’ISTAT o anche al rapporto CEDAP.

In alcune regioni italiane (Lazio, Toscana, Emilia-Romagna) esistono dei Network area-based che hanno però una utilità prevalentemente locale e che sono limitati ai neonati con età di gestazione inferiore a 32 settimane e/o peso alla nascita inferiore a 1500 grammi.

Inoltre, è attivo da anni in Italia l’INN (Italian Neonatal Network) che ha permesso a molti Centri nazionali di confrontarsi con i dati di tutti i Centri italiani partecipanti al Network e con il Vermont Oxford Network, sempre però relativamente ai neonati pretermine.

Se questi cambiamenti avvenissero, la SIN potrebbe disporre di dati propri, almeno per quanto riguarda i neonati prematuri.
In Italia, la frequenza del parto pretermine è aumentata negli ultimi anni e tende ancora a crescere.

Per questo motivo, e soprattutto per sventare l’aumento di decessi tra i neonati pretermine, il network si prospetta come la soluzione più urgente e necessaria, soprattutto se sarà visto come una piattaforma operativa per tutti i centri di assistenza per neonati pretermine che aderiranno all’iniziativa.

Il database consentirà di disporre di informazioni omogenee su tutto il territorio nazionale, avendo così la possibilità di confrontare tutti i dati della stessa regione o anche con gli altri centri italiani, in una vera e propria rete utile e fruibile da parte dei neonatologi.

Vera MORETTI