Ha appena compiuto settant’anni, il bikini. Un età ragguardevole che si porta con grande stile e senza per un attimo passare di moda. Costume da bagno per eccellenza, nasce il 5 luglio del 1946 da un’idea del sarto francese Louis Réard, che decise di chiamarlo bikini proprio in onore dell’atollo Bikini nelle isole Marshall dove in quegli anni si eseguivano esperimenti atomici. Scelta che voleva, nemmeno tanto implicitamente, intendere l’effetto esplosivo e lo scalpore che avrebbero avuto, in quel particolare periodo, l’idea di scoprire il corpo delle donne, mettendo in bella mostra l’ombelico.

Ci vollero anni prima che il bikini riuscisse a sconfiggere le remore di una società bigotta e chiusa soprattutto in termini di emancipazione femminile (nel 1951 erano stati vietati durante l’edizione di Miss Mondo), per arrivare a fare la loro comparsa in boutique e negozi. Sdoganati da Brigitte Bardot, in primis, che lo indossò nel film E Dio creò la donna, e successivamente dalla canzone Itsy Bitsy Teenie Weenie Yellow Polka Dot Bikini di Brian Hyland così come dal film Beach Party del 1963, il bikini è stato, al pari della mini gonna, uno dei passi fondamentali nella corsa per l’emancipazione della donna.

Immancabile in ogni valigia dell’estate che si rispetti, vengono rivisitati a seconda delle tendenze della moda. Colorati e stampati o a tinta unita, a balconcino o a fascia, con laccetti o con mutandina alta stile Anni ’50, impreziositi da ruches e dattagli preziosi oppure semplici e basici, anche per l’estate 2016 c’è solo l’imbarazzo della scelta. Nella gallery trovate una selezione di modelli, per noi, cult da indossare sulle spiagge della Sicilia, così come su quelle di Bora Bora.

Pinella PETRONIO