La quinta, e per noi ultima, giornata di Milano Moda Donna si è aperta per Bellaweb con la sfilata di Rich. Di chi? Di RIch. E chi è Rich? Beh Rich è Richmond, anzi John Richmond il vecchio marchio di Saverio Moschillo e, appunto, John Richmond che dopo la separazione dei due soci e dopo controversie legali – non ultima quella che ha impedito a Moschillo di sfilare durante la Milano Moda Donna con il marchio Richmond – cambia nome e rinnova profondamente il suo DNA. Per prima cosa, quella che balza più evidente agli occhi prima dell’inizio della sfilata, è la totale assenza nel parterre di veline decadute e tronisti dell’ultim’ora. E già comincia a piacerci.

In una location completamente nuova per il nuovo marchio sfila – la ridondanza dell’aggettivo è voluta – una collezione assolutamente nuova, che mantiene l’heritage sensuale del marchio ma che si ripulisce da certi eccessi. Per la spring summer ’17 la donna Rich by Saverio Moschillo rimane sicura di sé, per questo indossa capi dai colori accesi,spacchi vertiginosi e top in pelle ricamati da borchie, abbinati a pantaloni stretch sempre in pelle. E dov’è la novità? direte voi. Beh, la novità sta nei pizzi macramè, negli abiti in georgette, nelle sete preziose per la sera, nei tagli sartoriali, nei ricami, nell’attitudine glamour e femminile di certi abiti arricchiti da stampe geometriche. Per Moschillo, insomma, è l’inizio di una nuova era che speriamo possa essere ancora più brillante della precedente.

Dopo di me il diluvio, sa cosa vuol dire?” diceva Valentino Garavani nel suo docufilm. In realtà, no. Non sappiamo cosa vuol dire. Almeno non lo sappiamo fino a quando sulla piazza della moda italiana ci sono giovani talenti come Stella Jean. Per la primavera estate 2017 la designer, per metà haitiana e per metà italiana, porta sulla passerella una collezione che vuole celebrare il calcio come momento di aggregazione e condivisione, come espressione trasversale di libertà, come elementare forma di comunicazione, la prima usata dai bambini che dopo la scuola corrono a rincorrere un pallone. Stella Jean usa questa metafora per raccontare una società che vuole avere meno sovrastrutture che non ha bisogno di tecnologie avanguardiste per comunicare. Allo stesso modo la moda, come il calcio, usa un linguaggio globale che sulla passerella diventa lingua comune, abbattendo differenze, diventando unione culturale tra passato e futuro, tra tradizione e contemporaneità, tra oriente e occidente.

Sfilano così camicie e chemisier abbinati a gonne drappeggiate, tute in crepe de chine e maxi gonne, insieme a polo rigate e maglie da calcio in organza e jersey impreziosite da ricami, stemmi e decori. La donna pensata da Stella Jean indossa poi la fascia da capitano al braccio. La sua collezione è un dialogo continuo e ragionato tra i look da uomo e quelli da donna, in un perfetto gioco di equilibri che coinvolge anche quello tra la sartorialità e il tema sportivo.

Pinella PETRONIO