Per comprendere appieno, nella sua totalità, la cultura di una nazione non si può prescindere dalla storia della moda. L’evoluzione dello stile riflette in maniera significativa l’andamento dei tempi, è spia fondamentale anche del periodo economico che un Paese vive. Spesso, abbagliati dal circo mediatico, fuorviati da un certo modo di intendere la moda da una parte degli addetti ai lavori, ce ne dimentichiamo e la etichettiamo come mero esercizio estetico, come pura frivolezza. Non si stupisca nessuno, quindi, quando alcuni abiti finiscono in mostra nei più importanti musei del mondo, come importante testimonianza dell’evoluzione dello stile di un popolo non dovremmo stupircene.

Yves Saint Laurent, ad esempio, è uno di quegli uomini che, con le sue creazioni, ha rivoluzionato il mondo delle donne, facendo loro indossare, tra le tante cose, per la prima volta un capo iconico del guardaroba maschile come lo smoking. Per rendere omaggio al suo genio, che tanto ha contribuito nell’evoluzione del concetto di moda femminile, e ai suoi 50 anni di creatività, nel 2017 verranno inaugurati a Parigi e a Marrakech (seconda casa del designer) due nuovi musei dedicati al couturier, così come annuncia la Fondation Pierre Bergé – Yves Saint Laurent.

Il museo parigino avrà una dimora nello storico studio di Saint Laurent, al 5 di Avenue Marceau (dal 2004 sede della fondazione), raddoppiato negli spazi e rinnovato dall’interior designer Jacques Granges e dalla designer Nathalie Criniere, dove troverà una casa ideale l’enorme archivio della fondazione che conserva, dal 1961 al 2002, ben cinquemila capi couture e quindicimila accessori oltre ai bozzetti dello stilista, ai moodboard, ad oggetti e fotografie appartenuti allo stilista, che raccontano in maniera egregia ben 50 anni del suo incessante lavoro.

Il secondo museo sorgerà in Rue Yves Saint Laurent a pochi passi dal Jardin Majorelle, dove un edificio completamente nuovo, realizzato ad opera del francese Studio KO, ospiterà in quattromila metri quadri una permanente curata da Christophe Martin. Il nuovo edificio sarà anche uno spazio per mostre temporanee e ospiterà una biblioteca, una caffetteria, un ristorante e un auditorium. “Quando Yves Saint Laurent ha scoperto Marrakech nel 1966, se ne è innamorato a tal punto da voler acquistare lì una casa e tornarci regolarmente. È semplicemente naturale, cinquant’anni dopo, costruire un museo dedicato alla sua opera, che è stata così tanto ispirata da questo Paese“, ha dichiarato Bergé a proposito dell’opening marocchina. Entrambi i musei saranno, quindi, tappe fondamentali per conoscere la vita dell’artista e il suo significativo contributo al mondo della moda, oltre che per imparare meglio e più da vicino come anche la storia dello stile racconti molto dell’evoluzione culturale di un Paese.

Pinella PETRONIO