Perché ci tappiamo gli occhi. Perché se alla seconda cena lui ci informa con un sorriso che detesta il cibo etnico/ passa tutte le sue domeniche sul divano a guardare la partita/ si alza a mezzogiorno/ non ha mai avuto una fidanzata/ vive ancora con la mamma… Noi inseriamo la modalità -non ti sento- e continuiamo a sognare.

Le mie amiche, dopo anni e anni di pianti e disperazioni oggi-a-me-domani-a-te, hanno saggiamente deciso di stilare una lista di dieci domande fondamentali da porre agli aspiranti principi azzurri durante i primi appuntamenti. E non si parla di un interrogatorio serrato da far scappare anche il corteggiatore più accanito, ma di qualche semplice informazione che va necessariamente acquisita e ricordata, di modo da non cadere dal pero dopo sei mesi di relazione. Non starò ad elencarvele tutte perché non ce n’è alcun bisogno: ognuna di noi ha i propri “mai più senza” ai quali non può in alcun modo rinunciare.

Un lavoro stabile, l’indipendenza da mammà, l’ambizione, la puntualità, il desiderio di avere figli, l’amore per gli animali, la patente, l’amore per i viaggi, la religione, la voglia di libertà, la passione…

E non c’è amore che tenga… Tanto nessuno cambia le proprie abitudini nemmeno se travolto da Cupido, toglietevelo dalla testa (neppure noi eh!). Allora perché non evitare di ignorare i primi fondamentali ed inequivocabili segnali di stop e rendersi la vita più semplice?

Non si tratta di essere ciniche, ma di costruire finalmente una nuova immagine di uomo ideale, meno fantasiosa e più vicina alle nostre esigenze reali, di modo da evitare batoste in itinere e sprecare meno tempo (e amore) possibile.

Avvicinare il concetto di uomo ideale e allontanare lo spettro del “solito tipo” è più facile di quanto pensiamo, ma sta a noi partire col piede giusto, avendo chiaro che cosa cerchiamo e di cosa proprio non possiamo fare a meno (oltre a ciò che non sopportiamo!).

Per farlo possiamo cominciare con un buon libro, scritto da Raffaele Renna, docente laureato in psicopedagogia: Il codice segreto dell’amore, l’utopia del partner ideale (in libreria dal 13 novembre) aiuta a riflettere su cosa vogliamo davvero e (forse) a trovarlo.

Chi ben comincia è a metà dell’opera. O almeno così dicono.

Erika POMPILI

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