E per giustificare il desiderio di sentire nuovamente le farfalle nello stomaco, sognare e distrarsi se ne escono con una frase ad effetto: “li amo tutti e due“. Contemporaneamente.

La scusa più quotata è “ho troppo amore da dare“, ma in pole position troviamo anche “ciascuno dei due mi dà qualcosa di diverso, non posso fare a meno nè dell’uno nè dell’altro“.

Ma un doppio amore può esistere davvero? Secondo Andrew G. Marshall, terapista di coppia e famoso autore di numerosi libri sui problemi tra uomini e donne, no. E a ragione. Come mi ha saggiamente fatto notare un amico qualche tempo fa, l’amore necessita di tre componenti fondamentali: la passione, l’intimità e la progettualità. Se una di queste tre cose manca si tratta solo di un’infatuazione.

Scambiarsi messaggi su Facebook o Whatsapp, sentirsi più volte al giorno per raccontarsi le proprie giornate e i propri pensieri, crea quella dolce intimità che spesso dalle donne viene confusa con l’amore… Non pensando che per amare veramente una persona ci vuole ben di più di uno scambio terapeutico di problematiche e segreti.

Ma noi donne siamo fatte così: immaginiamo la vita con un amico o uno sconosciuto al di là dello schermo o della scrivania, ma non abbiamo il coraggio di risolvere le problematiche che riscontriamo nella relazione attuale, finendo per considerare amore entrambe le situazioni, anche se oramai, dell’amore, non c’è (più) ombra nè nell’una nè nell’altra.

Certo, l’idea di provare un forte sentimento per entrambi diminuisce la dose di sensi di colpa che possiamo provare, ma alla lunga, dove ci porta?

Il limbo dei sospiri e delle lacrime ci scaraventa all’interno di un film romantico, coi fuochi d’artificio e una principessa incompresa. Ma l’amore, quello vero, è fatto soprattutto d’impegno e progetti. E quelli, data la loro importanza, sono donabili ad una sola persona alla volta.

Erika POMPILI

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