Che in nessun film o libro che si rispetti il Principe Azzurro, l’eroe di turno, il miliardario charmant si sia mai sognato di chiedere alla sua bella “posso baciarti?” è chiaro a noi tutte, divoratrici di commedie strappalacrime e libri romantici (ok, salvo rarissime eccezioni che non comprendono i soggetti abitualmente in circolazione).

Ma ad alcuni uomini no. Anzi. Pensano addirittura di risultare democratici con questa richiesta di consenso informato. Manca solo il foglio esplicativo e una firma in calce per l’autorizzazione ai dati personali che inevitabilmente andremo a render noti se la relazione dovesse andare avanti.

Guy Pizzinelli, nel suo blog, ci illustra un’apologia del non agire, raccontando di quanto le donne aspettino il primo bacio (sotto il portone o nell’abitacolo dell’auto) mentre gli uomini (ormai cresciuti per queste sciocchezze da liceali arrapati) si divertano spesso a lasciarle a bocca asciutta.

Ferme un attimo: quindi saremmo noi a scalpitare per ottenere un fantomatico bacio di fine appuntamento? Ah beata innocenza maschile… Se sapessero la trafila di conversazioni WhatsApp che segue inevitabilmente il nostro arrivo a casa post-primo-appuntamento!

La nostra proverbiale capacità di leggere il linguaggio corporeo nella quasi totalità dei casi non solo ci aiuta a decifrare interesse e intenzioni, ma anche a salvarci da inopportuni avvicinamenti romantico-appiccicaticci. Quindi, se alla fine le loro labbra si appoggiano più o meno fiabescamente sulle nostre, la decisione non è stata sicuramente loro. Che ci abbiano chiesto prima il permesso oppure no.

Quindi tanto vale…

Erika POMPILI

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