Siamo di fronte ad uno di quei casi davvero strani: gli uomini neanche a dirlo la amano, le donne, perfino le più acide e inviperite, trattengono la loro lingua avvelenata. Tutti amano Angelina Jolie, e il successo di Maleficent ne è una dimostrazione: è lei la carta vincente del film, la sua bellezza e la sua bravura sono puntualmente celebrati sui social network dai cinefili quanto dagli spettatori da grande schermo occasionali.

All’attrice, già vincitrice di un Premio Oscar speciale per il suo impegno umanitario, è spettato l’onore ed onere di aprire a Londra la conferenza internazionale sullo stupro come arma di guerra organizzata dal Ministero degli Esteri inglese. Angelina Jolie è infatti da diversi anni ambasciatrice dell’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati, sensibile a diverse cause umanitarie e attivissima, già nel 2013 intervenne a sorpresa al G8 proprio sul tema degli stupri di guerra.

Il suo intervento di apertura dei lavori commosso e commovente ha conquistato gli inglesi, primo tra tutti il premier David Cameron: “Una volta una donna mi raccontò di non aver ancora detto a sua figlia che era stata stuprata perché si sentiva così umiliata che non riusciva a parlarne e sentiva di non aver avuto giustizia perché aveva visto l’uomo che l’aveva stuprata libero. Questa giornata e il nostro impegno sono è per lei. Dobbiamo mandare un messaggio al mondo: la vergogna non è per la vittima. La vergogna è per l’aggressore”. Alzi la mano chi ha da ridire su Super Angelina Jolie.

A.V.