Lybridos agirà anche dal punto di vista cerebrale, sbilanciando l’equilibrio serotonina/dopamina a favore della seconda.

Nel mondo occidentale, infatti, una donna su tre tra i 20 e i 60 anni soffre del cosiddetto Disturbo del Desiderio Sessuale Ipoattivo, che altro non è che il calo del desiderio, dovuto spesso all’utilizzo di una terapia ormonale anticoncezionale.

Lybrido, contenente Sildenafil (principio attivo del Viagra) e testosterone, sarà più indicato per coloro che presentano ostacoli fisici al rapporto sessuale, come secchezza vaginale e difficoltà alla penetrazione.

Lybridos invece, con il suo contenuto di testosterone e Buspirone (un ansiolitico), sopprimerà momentaneamente l’ormone del controllo e permetterà finalmente, alle donne più impacciate, di liberare il desiderio.

Diciamo che il concetto di questi farmaci non è affatto nuovo: la pomata LibiGel, durante i trials clinici era risultata quasi meno utile del placebo, mentre la Bremelanotide sembrava la scoperta del secolo salvo indurre gravi crisi di vomito e di ipotensione.

Più fortunato invece l’antidepressivo utilizzato per la cura dell’eiaculazione precoce, il Priligy, da qualche anno sul mercato con ottimi risultati.

Insomma, l’idea non è originale come sembra, ma se dovesse funzionare potrebbe rivoluzionare la nostra vita sessuale: nel bene o nel male a seconda degli usi. Ma si sa: in medio stat virtus.

Erika POMPILI

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