In America la chiamano teacher appreciation day, perché è il giorno, anzi per loro la settimana, in cui si apprezza l’operato degli insegnanti.

Oggi 5 ottobre celebriamo gli insegnanti in tutto il mondo. Come fare? Beh, innanzitutto lasciamoli lavorare tranquillamente. Non c’è regalo, pensiero, recita o canzoncina che gli insegnati apprezzino di più.

La giornata di celebrazione del lavoro degli insegnanti è stata istituita dall’ UNESCO– l’agenzia delle Nazioni Unite che promuove l’educazione, la scienza e la cultura – insieme a Education International, la federazione internazionale che raggruppa le sigle sindacali degli insegnanti nel 1994 ed oggi, per la prima volta persino Google la celebra con un doodle dedicato.

Neanche a dirlo, certamente non ci stupiamo del fatto che il tema della Giornata quest’anno sia “Insegnanti: gestire una crisi e immaginare un altro futuro”, dedicato ovviamente alle difficoltà che gli insegnanti incontrano ed hanno incontrato durante la pandemia.

Ricordiamo che noi in Italia abbiamo potuto riaprire le scuole con la didattica in presenza, ma in larga parte del mondo questo ancora non è possibile (su tutti Gli Stati Uniti).

Gli insegnanti, a partire dagli educatori della scuola d’infanzia fino ai docenti universitari hanno il difficile  compito di essere faro e ed esempio per i propri alunni e studenti. U n compito reso più difficile in questi mesi dalla pandemia certo, ma non meno di quanto sia stato reso difficile da alcune famiglie che negli anni hanno messo in dubbio lil loro operato.

Oggi, e possibilmente per il resto dell’anno scolastico, non dimentichiamoci quanto possano essere stressati da una situazione davvero difficile. Chiediamo loro, dal canto nostro di avere un pizzico di pazienza in più non solo con i bambini, ma anche con le famiglie che sono altrettanto stressate.

In questi mesi di lockdown grazie alla didattica a distanza abbiamo avuto modo di apprezzare il loro lavoro ( e anche molto spesso di ringraziarle per la pazienza!) ma anche di vedere- dove c’erano- i momenti di criticità, facciamo tesoro di quanto abbiamo visto e impegniamoci in un lavoro di squadra anziché in battaglie contro i mulini a vento, che la perfezione non è di questo mondo.

Silvia GALLI 

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