Ho 38 anni (per la verità sono molto molto più vicina ai 39) e scrivo ancora lettere a Babbo Natale. E non solo lo faccio qui, aprendo cuore e testa a chi ha la voglia di leggermi, crocifiggendo le mie colleghe perché non vogliano mai abbandonare questa tradizione fatta di Christmas wishlist che ogni anni rileggo tutte per vedere cosa è cambiato, per vedere come sono cambiata. Ma lo faccio anche sepolta sotto il piumone di casa mia, con carta e penna, come facevo quando ero bambina. Ho 38 anni, quindi, e scrivo ancora lettere a Babbo Natale. E lo faccio perché sono pienamente convinta che credere – in qualcuno, in qualcosa e sì anche a Babbo Natale – ci aiuti a vivere. Pertanto…

Caro Babbo Natale,

è successa una cosa strana. È successo che ad un certo punto sono tornata un’adolescente. Una di quelle che ho sempre detestato. Una di quelle che la sera non è sera se non si esce. Una di quelle che vuole fare le cinque del mattino. Una di quelle che stacca la testa e si butta nelle cose, senza pensare troppo. Una di quelle che non sono mai stata, nemmeno quando di anni ne avevo davvero 18.

Mi spiego. Il fatto è che ad un certo punto, proprio all’inizio dell’anno che sta per chiudersi, mi si è parato davanti un bivio: o decidevo di reagire all’apatia che mi stava spegnendo e all’insoddisfazione che mi stava divorando o sarei morta. Per cui ho smesso di lamentarmi e disperarmi per la mia vita assolutamente precaria, tanto lontana da quegli schemi – posto fisso, casa di proprietà, matrimonio, figli – in cui per sorte o per ragione non riuscivo e non riesco a stare, e ho scelto di vivere.

Di fare innanzitutto una cosa che fosse per me e me soltanto, mettendomi davvero a dieta, determinata come un Caterpillar a ritrovare la me stessa di un tempo, che annaspava sepolta dai kg di troppo, realizzando finalmente che no, la magia di dimagrire mangiando non riesci a farla manco tu, e che se vuoi tornare ad amarti l’unica bacchetta magica si chiama forza di volontà. E costanza. Eh, sì perché c’è voluta costanza nell’evitare di cadere nella trappola del cibo come consolazione nei momenti più bui. Quelli, per intenderci, in cui aziende per cui hai lavorato in maniera precisa e puntuale, decidono deliberatamente di non saldarti le fatture.

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E durante tutto questo percorso – per cui non posso che dirmi (senza alcuna falsa modestia) brava, e che ho attraversato essenzialmente da sola, con famiglia e amici che mi guardavano due passi dietro, pronti a sorreggermi in caso di cadute – ho maturato per la prima volta con vera consapevolezza, che le mai più nella mia vita dovrò permettere alle cose che non ho di diventare più importanti delle cose che ho. Che mai più nella mia vita dovrò permettere che la pesantezza di certi dolori prenda il sopravvento, insieme alla paura. Quella di rimanere da sola, per esempio. Che mai più nella mia vita dovrò permettere agli altri di essere più importanti di me. Che l’egoismo non è necessariamente negativo come ci hanno insegnato, ma che talvolta – se usato in maniera intelligente – serve per preservarsi. E che l’altruismo quando è troppo diventa negativo al pari dell’egoismo.

Sono riuscita a reagire. Sono riuscita, e mi sono sentita pervasa da uno spirito così leggero che mi ha fatto tornare indietro negli anni, vogliosa di conquiste nel lavoro e nell’amore, desiderosa di ballare e cantare, bisognosa di ridere e di prendere la vita così com’è, amandola disperatamente. Per questo, quest’anno la mia Christmas Wishlist ha un solo e unico grande desiderio: la capacità di preservare per gli anni avvenire i doni dell’indulgenza, della leggerezza e della consapevolezza. Anche se, in realtà, Caro Babbo Natale, c’è un desiderio ancora più grande che vorrei condividere con te: fa’ che il mio nipotino Francesco (che, come Gesù Bambino, ha scelto proprio il periodo del Natale per arrivare) nasca sano e cresca forte, e che mia sorella riesca ad affrontare bene il parto.

Ecco sì. Solo questo, o forse… beh sì. Se dai un sguardo alla gallery, potresti anche in seconda o in terza battuta valutare di recapitarmi a casa anche uno dei regali che trovi nella gallery. Sono pur sempre un capricorno… Con amore,

 

Pinella