Spesso durante i colloqui di lavoro, ma anche tra amici o ad un appuntamento ci viene chiesto di descriverci e, di solito lo troviamo molto difficile, soprattutto per un motivo: quanto ci conosciamo? Conoscere se stessi è di sicuro il punto di partenza.
Di test sulla personalità è pieno il web ed erano pieni, già parecchi anni fa le riviste, ma uno su tutti è il questionario che indaga sulla nostra personalità e che vale la pena scoprire: il Myers and Briggs (MBTI) .

Il test di Myers Briggs è  il test psicologico più conosciuto ed utilizzato negli Stati Uniti, fu sviluppato da Isabel Briggs Myers e da sua madre, Katharine Cook Briggs.  Le due studiose, diremmo pioniere, cominciarono a pensare all’indicatore durante la seconda guerra mondiale, per aiutare le donne che stavano entrando per la prima volta nel mondo del lavoro a capire il tipo di lavoro più adatto a loro  L’iniziale questionario venne poi pubblicato in forma definitiva nel 1962 ed è un ‘indicatore  che si basa su popolazioni normali e sottolinea il valore delle differenze all’interno di esse.

Il principio di base è che se le persone hanno differenti modi di percepire la realtà esterna, si relazionano in modo diverso con se stessi e giudicano differentemente la realtà che li circonda.

Il sistema Myers-Briggs suddivide le personalità in quattro diverse aree, ognuna divisa in due tipologie:

  1. Come una persona si relaziona con gli altri: se estroverso o introverso (E/I)
  2. Come una persona acquisisce le informazioni : se tramite la sensazione o l’intuizione (S/N)
  3. Come una persona prende le decisioni: se tramite il pensiero o la prova (T/F)
  4. Come una persona ordina la propria vita: se tramite il giudizio o tramite la percezione (J/P)

Il risultato del test, ovviamente non indica un valore positivo o negativo, ma offre un quadro completo della persona.Si tratta sostanzialmente di uno strumento di autoanalisi, che permette di dire che  solo una buona conoscenza di se stessi può fornire una valida percezione della realtà.

E’ davvero possibile conoscere se stessi attraverso un solo  questionario? Secondo noi sì

Silvia GALLI 

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