Manca poco ormai alla notte di Halloween e, come ogni anno, si scatenano diatribe infinite tra coloro che sono favorevoli a celebrarlo e coloro che, invece, rimangono convinti che, non trattandosi di una tradizione italiana, andrebbe ignorata.

Dove sta la ragione?

Probabilmente da entrambe le parti, poiché, se da una parte è un bene conservare le proprie usanze e credenze, dall’altra non c’è nulla di male a voler trovare un altro pretesto per mascherarsi e divertirsi.

Questo discorso vale anche per i bambini, che, come sappiamo, spesso a scuola, che sia materna o elementare poco importa, si travestono e preparano lavoretti con zucche, scheletri e fantasmi e, quando il sole tramonta, vanno di porta in porta a fare “dolcetto o scherzetto?”.

Non c’è nulla di male, in realtà, anzi, si tratta di un ulteriore modo per far divertire i bambini e, anzi, esorcizzare in maniera divertente il passaggio dalla luce al buio, dalla stagione calda a quella fredda.

Sarà un caso, ma proprio in questi giorni è scattata l’ora solare, le giornate si stanno accorciando e cosa c’è di meglio per scacciare tristezza e malinconia con una bella festa? Inoltre, ad Halloween la tematica principale riguarda l’horror, le storie di fantasmi e le tenebre, tutte cose che ai bambini mettono un bel po’ di paura.
Ma, si sa, le paure si vincono solo affrontandole e, allora, perché non approfittarne per cercare di superarle, per far capire che il buio può essere anche divertente, se è il protagonista di una festa così allegra e divertente?

Non si può neppure tralasciare il fatto che dolcetto-scherzetto può essere una buon passo verso l’emancipazione dei bambini, se ovviamente non sono troppo piccoli.
Se, infatti, mamma e papà li possono accompagnare fino al portone, è anche vero che non è il caso che suonino i campanelli e chiedano ai padroni di casa di riempire i loro sacchetti.

E quindi, a bussare e a fare scorta di dolcetti è giusto che vadano i bambini da soli, che troveranno i genitori ad aspettarli una volta finita la scorta.

Se così accadrà, saranno felici e soddisfatti, ma anche grati a mamma e papà per aver allentato le briglie ed aver permesso loro di fare qualcosa da soli.

Vera MORETTI