Ricordate quel frame del film Sex and The City 2 in cui Mr. Big regala a Carrie, come dono di anniversario di nozze, un’enorme TV, scatenando l’indignazione e lo sdegno della nostra eroina sulle Manolo? E ricordate anche tutta la recente polemica a proposito della pubblicità di un noto marchio di gioielli che ha indignato molte, anzi moltissime, e che più o meno diceva “Un ferro da stiro, un grembiule, un bracciale. Secondo te cosa la farebbe felice?“?. Ecco, quando si parla di donne ed elettrodomestici, soprattutto pensati come regalo di Natale, il rischio di scatenare polemiche è alto tanto quanto quello di suscitare le ire funeste di femministe della vecchia guardia, che minacciano il linciaggio pubblico.

La verità è che non c’è nulla di male a regalare un elettrodomestico. E benché anche noi di Bellaweb, abbiamo quasi sempre bocciato l’idea, dopo attenta analisi e scambio di opinioni tra noi redattrici, ci siamo rese conto che non è sempre dequalificante e oltraggioso avere in dono per Natale Roomba, il robottino-amico che pulisce i pavimenti da solo. Anzi. Anche perché il fatto che il nostro compagno ce lo regali non implica che dobbiamo essere necessariamente noi ad utilizzarlo.

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Certo qualcuno potrebbe obiettare che gli elettrodomestici non sono effettivamente regali personali, ma oggetti utili per la casa e per chi li abita, senza distinzione di sesso. Infatti, benché in molte anelino a possedere l’ultimo modello di asciugatrice in commercio, preferiscono comprarsela da sola o inserirla tra le spese comuni di famiglia. Mentre a Natale sotto l’albero preferirebbero trovare una it bag di Gucci, un gioiello o un paio di scarpe da vera party girl.

Ma visto che il mondo è bello perché vario, ci sono anche donne che provano un immenso piacere la mattina di Natale a sciogliere il fiocco rosso e trovare dentro la scatola il nuovo robot da cucina Kitchenaid, l’estrattore Succovivo pro 2000 di Imetec, perfetto per fare da sole a casa non solo succhi super sani, ma anche maschere di bellezza, o un tostapane rosa shocking di Smeg. E non sarebbe sciocco giudicare il loro desiderio o fare dietrologia, affermando in maniera frettolosa che queste donne sono rimaste al tempo delle pubblicità maschiliste Anni ’50? Non è forse questo un atteggiamento superficiale e approssimativo, che denota altrettanto pregiudizio?

Ogni donna ha i desideri che ha, e – considerando il fatto che in teoria viviamo un’era in cui termini come maschilismo, ma anche femminismo, non dovrebbero più esistere – possiamo essere libere di desiderare ciò che ci pare, senza essere giudicate. Da nessuno.

Pinella PETRONIO