Sembra impossibile, i Millennials, probabilmente guardano a 50 anni fa come alla preistoria, ma vediamo come si comportavano i teen agers, gli adolescenti, per dirla in italiano, solo una manciata di decenni or sono.

Cinquant’anni fa non c’erano Netflix, Spotify, ma nemmeno Facebook e soprattutto internet.

Si fa fatica a ricordare quel periodo, sebbene noi che millennials non lo siamo, forse anche perché i social media non documentavano la nostra vita h24.

Ed ora vediamo un po’ più nel dettaglio che cosa è cambiato in questi 50 anni.

La musica

Si ascoltavano LP 33 giri, con tanto di giradischi a puntina, al massimo si poteva pensare alle musicassette e al mangianastri per gli ascolti fuori casa. Gli appassionati avevano intere pareti di dischi, cassette e tracce varie. Oggi con l’avvento degli mp3 prima, e la sharing music poi, l’unica cosa che serve è uno smartphone e, al massimo, se proprio lo si desidera, un abbonamento mensile per non essere disturbati dalla pubblicità.

Il telefono

Lasciamo perdere le chat, i vari whatsapp e messenger, pensiamo piuttosto al telefono in senso stretto, quello con tanto di cornetta e tasti, che si usa per parlare, ecco quello era uno, in casa, non si poteva spostare e non si era raggiungibili ovunque.

“Buonasera sono Marco, posso parlare con Giulia?” Ecco cosa dovevano fare i ragazzi per contattare le amiche o le fidanzate. Era come passare le Forche Caudine, ma si faceva. Oggi siamo sempre connessi, oggi possiamo parlare direttamente con chi vogliamo senza dover, per forza avere a che fare con degli intermediari. La privacy era una chimera, un parente che alzava la cornetta “per sbaglio” o semplicemente passava nella stanza accanto…

Oggi se siamo in ritardo possiamo comunicarlo in tempo reale alla persona con cui abbiamo un appuntamento, una volta no, una volta si doveva, per forza farsi attendere e, anche trovare una scusa valida.

Comunicazioni scolastiche

A parte il fatto che la maggior parte del ciclostilati era ancora scritto a mano e fotocopiato, se uno studente era assente o non aveva preso bene gli appunti, per esserne informato doveva copiare quelli del compagno più diligente e per averli doveva quantomeno recarsi a casa sua, oggi con le fotocamere e i messaggi via chat, che difficoltà c’è?

Insomma visto in questi termini il mondo di 50 anni fa sembra davvero essere l’anticamera dell’inferno, ma siamo proprio sicuri che essere teen ager oggi sia più facile? L’emozione di un bigliettino anonimo, lasciato in cartella o in tasca del giubbotto chi gliela dà agli adolescenti di oggi?

Silvia GALLI