Una startup che riassume in se due tendenze del momento molto forti e spiccate, ma che non è destinata a rimanere solo una meteora: si tratta di CiaoMaMi, fondata da quattro studenti universitari giovani e pieni di entusiasmo, che tra una lezione e l’altra hano avuto un’idea talmente brillante da essere diventata una bella e concreta realtà.

Questa nuova impresa si basa sulla sharing economy e si proietta verso Expo, che in questi mesi è attiva a Milano e sta attirando in città molti turisti, anche stranieri.

CiaoMaMi ha voluto pensare ai genitori con bambini piccoli che, quando devono viaggiare, sono sempre carichi di accessori indispensabili per i loro bebè, ma che rendono gli spostamenti difficoltosi.
Ma, per permettere a tutti, e quindi anche alle famiglie, di non perdere Expo, ecco che questa startup mette a disposizione di mamme e papà, ma soprattutto dei loro bimbi, gli accessori necessari per muoversi tra i padiglioni con tranquillità e leggerezza.

Per saperne di più, abbiamo voluto Martina Zavattin, che, insieme a Serena Cerutti, Niccolò Biava e Alice Bariselli, è ideatrice del progetto. Ecco cosa ci ha raccontato.unnamed

Da dove è nata l’idea di CiaoMaMi?
CiaoMaMi è nato durante le lezioni di Comunicazione Pubblica, alla Civica Scuola per Interpreti e Traduttori di Milano, dove noi ragazzi frequentiamo il secondo anno della Laurea Magistrale in Comunicazione Internazionale. Durante le lezioni in aula abbiamo affrontato le tematiche di Expo e analizzato le basi della sharing economy. Ci siamo soffermati soprattutto su questo ultimo tema, con l’intenzione di declinare i principi dell’economia collaborativa in un ambito sempre attuale, ma spesso sottovalutato: le famiglie con figli piccoli in procinto di partire per un viaggio.

L’idea di dare la possibilità ai genitori con figli a seguito di visitare Expo è davvero originale ed importante, state trovando un riscontro positivo?
Expo è nato come un evento che intende attrarre e ospitare famiglie con figli: si stima infatti che questo settore di turisti ammonti a 13 milioni, sui 20 milioni previsti nel semestre Expo. Ad oggi abbiamo riscontrato consensi e impressioni positive: speriamo quindi che il servizio abbia successo.

I genitori interessati a beneficiare della vostra proposta, come possono mettersi in contatto con voi e, in pratica, utilizzare ciò che mettete loro a disposizione?
CiaoMaMi si baserà su una piattaforma web, di semplice utilizzo, che permetterà, da un lato, alle mamme milanesi di mettere gratuitamente in condivisione gli oggetti per bambini inutilizzati; dall’altro lato, le mamme turiste, previa iscrizione al sito, potranno sfogliare il catalogo di oggetti, scegliere quello di cui hanno bisogno e accordarsi in totale autonomia con la mamma milanese per il ritiro dell’oggetto.
A questo proposito, il sito internet offre anche servizi accessori: qualora le utenti avessero difficoltà comunicative, è previsto un servizio di traduzione professionale. Inoltre, verrà implementato un servizio spesa: la mamma turista potrà stilare una piccola lista della spesa, che la mamma milanese provvederà a farle avere al momento del ritiro dell’oggetto preso in condivisione.

Quali sono gli accessori messi in condivisione?
Si va dai passeggini, ai seggiolini per auto, alle sdraiette, sino a ogni tipo di oggetto o accessorio per la cura, l’alimentazione e la pulizia dei piccoli.

La sharing economy, grazie a progetti come il vostro, sta diventando sempre più diffusa e conosciuta. Pensate che sia da considerare come una delle risorse più importanti nel futuro?
Sicuramente! Il consumo collaborativo sta prendendo piede anche grazie alla grande quantità di iniziative e progetti che ne condividono i principi. Con risorse semplici e a volte limitate si possono predisporre servizi socialmente utili atti a semplificare e agevolare la vita della comunità. In questo senso Milano è il cuore della sharing economy poichè supporta attivamente i progetti legati a questi principi, per esempio attraverso l’avviso pubblico del Comune di Milano per le iniziative basate sulla sharing economy.

La vostra iniziativa fa parte di un progetto di crowdfunding, chi volesse sostenervi come può farlo?
CiaoMaMi era in crowdfunding su eppela.com: la campagna di finanziamento si è chiusa alcuni giorni fa, quindi non è più possibile finanziare l’iniziativa.

Vera MORETTI