Ne stanno parlando ed è lecito porsi il dubbio: Facciamo abbastanza sesso? A porre lo spinoso quesito la scrittrice Magdalene J. Taylor con il suo nuovo articolo sul New York Times. Il titolo è chiaro, “Have More Sex Please” e proprio a pochi giorni da San Valentino la scrittrice lancia un appello e pone l’attenzione su una cosa che effettivamente è molto più importante di quello che sembra. Parliamo di sesso, di affettività di vita reale che dopo la pandemia è sempre più difficile, mantenere attiva la propria vita sessuale in fatti è un gran casino. Secondo la Taylor, il sesso è essenziale per il benessere mentale e fisico delle persone, ma spesso viene trascurato o addirittura dimenticato.

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Cosa dice l’articolo del New York Times Have More Sex Please

La scrittrice afferma che molte persone credono che la mancanza di desiderio sessuale sia un problema legato all’età o alla salute, ma in realtà potrebbe essere causato da fattori come lo stress, la mancanza di intimità con il proprio partner o la paura di essere giudicati. Nell’articolo si sostiene che avere una vita sessuale attiva può avere molti benefici per la salute, tra cui ridurre lo stress, migliorare l’umore e aumentare l’autostima. Inoltre, il sesso può aiutare a prevenire malattie come la depressione, il cancro e le malattie cardiache.

La scrittrice consiglia quindi di parlare apertamente con il proprio partner riguardo alle proprie esigenze e desideri sessuali, di sperimentare nuove posizioni e fantasie e di prendersi il tempo necessario per godere appieno dell’esperienza sessuale. Inoltre, la Taylor afferma che è importante comprendere che il sesso non deve necessariamente essere perfetto, ma deve essere genuino e autentico.

Fare sesso come atto politico

La riflessione della scrittrice parte dalla ricerca The State of American Friendship: Change, Challenges, and Loss pubblicata nel 2021 che aveva già confermato questa annosa questione del sesso e dell’intimità. Le persone infatti dopo la pandemia hanno sviluppato maggiore diffidenza verso il prossimo, peggio ancora in una relazione intima. Secondo quanto rivela la ricerca le persone generalmente tendono a fare meno nuove amicizie, con numeri quadruplicati, in negativo, dal 1990. Rispetto agli stessi dati raccolti nel 2013 infatti si evince che il 58% delle persone trascorre meno tempo ‘fisicamente’ in compagnia di amici, partner e parenti.

La riflessione di Taylor è interessante perché suggerisce che alla fine, alla base di questo nuovo comportamento, ci sia un’economia sociale e politica ostile alla comunità che spinge invece verso l’individualismo. Una maniera di vedere il mondo che è diventata complessa e ingestibile, la forza del gruppo non è paragonabile a quella del singolo che finisce inevitabilmente per crollare. Un modus operandi che la scrittrice propone di superare proprio attraverso il sesso, l’intimità, la scoperta, l’incontro con un’altra persona. L’attività di ricerca di un partner sessuale può essere un atto politico?  “Il sesso non è l’unica forma di interazione umana appagante e certamente non è un balsamo per la solitudine in tutte le forme”, ha scritto Taylor, aggiungendo: “Tuttavia, dovrebbe essere visto come una parte fondamentale del nostro benessere sociale”.

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In conclusione, l’articolo di Magdalene J. Taylor Have More Sex Please enfatizza l’importanza di mantenere attiva la propria vita sessuale per il benessere fisico e mentale del singolo che però si riflette anche nella società e quindi nel bene comune. La scrittrice inoltre incoraggia le persone a parlare apertamente con il proprio partner riguardo alle proprie esigenze sessuali e a sperimentare nuove esperienze, perché non dobbiamo dimenticarci che il sesso può migliorare la qualità della vita e quindi contribuire alla felicità. E chi non vuole essere felice?

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