Deve essere successa qualcosa tra i viveur e il gin tonic. Ad un certo punto – non si sa come né perché, possiamo solo provare ad ipotizzare sia merito o colpa, di Tommaso Paradiso (“E io non sapessi più con chi parlare dopo tre gin”) – il gin tonic, amatissimo in tempi non sospetti da Clark Gable – è diventato il drink più cool da sorseggiare al bancone di un bar, fuori davanti al suddetto bar nelle prime giornate di primavera, in mezzo ai fumi di piste da ballo.

Gin tonic, perché?

La considerazione ci ha spinti poi a chiederci cosa e chi decreta il successo di un cocktail o di una qualsiasi altra bevanda alcolica. Un successo così clamoroso da farlo diventare una sorta di accessorio must have, al pari di una borsa di Prada o di un paio di Jimmy Choo, o ancora meglio un tratto distintivo del proprio stile.

Perché, ci siamo chiesti, da un paio di anni a questa parte il gin tonic è diventato così popolare, mentre a cavallo tra gli ultimi Anni ’90 e i primi Anni 2000 andavano fortissimo il quattro bianchi o l’angelo azzurro?

Cocktail e cinema

La domanda potrebbe trovare risoluzione nel cinema e nella TV prima, sui social poi. Ci sono soggetti televisivi e cinematografici a cui immediatamente associamo un ben preciso cocktail, perché appunto fa parte della caratterizzazione del loro personaggio. Ed è facile scivolare nell’emulazione, se a quel determinato personaggio siamo particolarmente legati. Negli anni d’oro di Sex and The City per esempio, frotte di donne, ossessionate da Carrie Bradshaw si sono ritrovate ad ordinare al bar un bicchiere di Cosmopolitan. Più semplice ed economico che entrare da Manolo Blahnik e comprarne un paio.

Stessa cosa vale per il Martini cocktail, bevuto dai più grandi fan di James Bond prima e di Karen Walker di Will & Grace – storica rimarrà la sua frase “Un altro Martini tesoro e non occupare spazio con quelle inutili olive” – dopo. Vero è che tanti tra i fan dei personaggi di cui sopra – e lo sappiamo per diretta esperienza – hanno voluto fare gli splendidi ordinando Martini Cocktail, convinti di stare per bere un innocuo Martini Vermouth, si sono ritrovati a bere qualcosa simile alla benzina pura e alle fiamme dell’inferno. Altro che vermouth…

La considerazione sul Gin Tonic ci ha portato quindi ad una ricerca iconografica su Cinema e Cocktail, sfociata in una gallery di immagini che potete sfogliare qui sopra.

 

Pinella PETRONIO