Come ogni anno ci fa piacere dare un’occhiata agli alberi di Natale in giro per l’Italia e per il mondo, perché ognuno di essi ha una storia da raccontare.
Iniziamo da Spelacchio, l’albero della capitale che lo scorso Natale è stato oggetto delle critiche pi spietate e delle prese in giro più argute. Quest’anno l’albero della Capitale è targato Netflix, come qualcuno ha ironizzato “è l’albero de Papèl” (riferimento alla serie di grande successo La casa de Papèl in programmazione sul canale). Un albero bellissimo che ha come addobbi 800 tra i protagonisti delle serie più seguite.
Ad Aosta, invece hanno puntato sul design, un albero visitabile anche all’interno grazie ad una modernissima scala a chiocciola .
Forse non sarà il più bello, anche se è stato dichiarato così, ma il più ricco di significato tra gli alberi italiani è quello di Trivento, in Molise che nelle parole di Daniela Chiodi, sui social è”l’albero realizzato all’uncinetto dalle donne, nonne ed associazioni. Tradizione, aggregazione, cura e amore per il proprio paese, tutto in un albero”.
E all’estero? Beh come tralasciare l’albero di Rio de Janeiro, che, ormai da tradizione, galleggia serenamente sull’acqua? D’altronde chi l’ha detto che Natale si deve festeggiare al freddo, magari in montagna?
E alla Casa Bianca? Donald e Melania hanno salutato l’arrivo dell’albero con un post su Twitter, dopo il Thanksgiving, come da tradizione, si sa.
L’abete, alto circa 5 metri, proviene dalla Mountain Top Fraser Fir farm nel North Carolina ed è stato personalmente curato da Larry Smith, vincitore dell’annuale National Christmas Tree Contest destinato a scegliere l’albero natalizio del Presidente.
Quest’anno il tema degli addobbi è “Tesori americani”, un forte richiamo alla tradizione e una predominanza di rosso per ricordare le strisce rosse nel sigillo presidenziale ideato dai padri fondatori.
Da quando le decorazioni sono state mostrate al mondo, tutti parlano delle file di alberi rossi che sfilano nel corridoio dell’ala Est. Alcuni li hanno criticati perché sembrano un boschetto inquietante invece altri li hanno derisi perché ricordano i costumi delle protagoniste di The Handmaid’s Tale. Ma d’altronde non le deridono sempre?
Infine, in copertina l’albero di Natale più iconico del mondo, quello del Rockefeller Center, a New York.
Silvia GALLI