Quando immaginiamo il lockdown e il distanziamento fisico abbiamo grandi progetti in mente: ordinarie l’armadio dei detersivi, riorganizzare il guardaroba, razionalizzare la dispensa…

Insomma sembra che le giornate siano destinate a volare senza nemmeno rendersene conto poi, quando si è davvero in lockdown le migliori intenzioni vengono gettate al vento e ad avere la meglio è sempre l’accoppiata divano e Netflix.

In questo assurdo momento in cui non abbiamo la possibilità di vivere come ci piace dobbiamo trovare tassativamente un compromesso.

Ci sono le persone che, davvero riescono a lavorare esattamente come in ufficio, che non hanno distrazioni o momenti di affanno, ma ci sono anche- tante- persone che questa situazione la patiscono, non poco.

Ebbene durante il primo lockdown abbiamo potuto apprezzare ed ammirare panificatori, pasticceri, falegnami e sarti amatoriali. Noi facciamo loro un plauso dal cuore, ma dobbiamo imparare a non sentirci inferiori se non lo facciamo.

Quello che dobbiamo capire, e nel più breve tempo possibile, è che ci è stato donato del tempo. Tempo per essere inattivi. Godiamone. Non stiamo dicendo che dobbiamo vivere come delle amebe sul divano per ventiquattro ore al giorno, questo no.

Abbiamo, volenti o nolenti, abolito i tempi morti, quelli degli spostamenti, dell’andare a prendere i figli a scuola, della coda al supermercato… utilizziamo questi tempi al meglio.

Sappiamo bene  che suona un po ‘ come quel film: Mangia, prega, ama , ma è vero, è così che dovrebbe essere la vita, in questo momento.

Mangiare, pregare e amare, nella fattispecie pregare si può anche trasformare in meditare o, comunque in un’attività meno ecumenica e più spirituale.

È un momento di fare e non fare. La vita non sarà sempre così e sicuramente non sempre avremo il tempo che ci è stato donato adesso: il tempo che passa.

Cerchiamo di trarre il meglio anche da questa situazione quanto meno … assurda

Silvia GALLI